Ci vuole Ibra Manca una figura che incarni la leadership

22/09/2023

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La sconfitta del derby e il pareggio col Newcastle hanno messo in luce una peculiarità di questo Milan rinnovato. Al momento manca una figura che incarni la leadership.
Questa figura non può esser Pioli, promosso a “coach” ma impossibilitato ad essere ubiquo.
La soluzione più naturale sarebbe quella di chiamare Ibrahimovic, definirgli un ruolo, ma che abbia contatti quotidiani con i giocatori.
Il suo carisma e il suo carattere d’acciaio possono infondere fiducia e grinta nei giocatori, senza entrare nelle sfere tecniche.
Va ricordato che la leadership non si inventa e non è questione di sola esperienza.
Via Maldini, manca una figura di riferimento, riconosciuta dai giocatori, che sia ascoltata e seguita.
Ibrahimovic ha lo standing – la sua carriera lo dimostra – per esser più che credibile e, soprattutto, essere un esempio per i giocatori, specialmente per i nuovi arrivati.
Non va dimenticato che il Milan è una squadra con moltissimi giovani, che come tutti quelli della loro età hanno bisogno di una guida.
Non dimenticheremo mai il discorso fatto negli spogliatoi di Reggio Emilia dopo la vincita dello scudetto. L’ha tenuto Ibra e non Pioli.
E’ vero che allora era ancora un giocatore della rosa, ma le sue parole sono state dirompenti.
Quale miglior motivatore – chiamiamolo anche mental coach – si potrebbe avere? Peraltro una figura molto legata al milanismo e ai colori rossoneri.
Ricordiamo bene che il suo arrivo, come quello di Kjaer, arrivò dopo la cocente sconfitta (5-0) contro l’Atalanta. Da lì iniziò il cambio di mentalità del Milan che avviò un percorso che portò allo scudetto.
Ibra dovrebbe esser la figura che completa la dirigenza, o quantomeno affiancherebbe Pioli senza fargli ombra.
In società il numero ce l’hanno e sanno bene dove trovarlo a Milano.
Una telefonata sarebbe opportuna.

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