Stefano Pioli: the end Il ciclo del tecnico è giunto a conclusione: non vederlo sarebbe grave da parte del Milan

19/05/2023

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Tutto finisce, nella vita come nel calcio. Ma che il ciclo di Pioli, al Milan, fosse giunto ai titoli di coda, era un fatto abbastanza evidente da questioni molto più complesse dei semplici risultati.
Dal post scudetto il Milan ha sbagliato molte cose ma il problema principale della squadra rossonera è stato il seguente: allenare una squadra che ha vinto è molto diverso, nonché estremamente più difficile, dall’allenare una squadra che non ha ancora vinto. Cambiano molte cose, in primis il modo in cui i giocatori ascoltano l’allenatore.
Questi deve riuscire a trasmettere idee sempre nuove e ad essere credibile verso il gruppo. Pioli non è riuscito in questa necessità e oggi raccoglie mestamente i cocci di una stagione che lascia in dote molte delusioni e qualche inevitabile insegnamento.
Pioli non ha iniziato bene la stagione ma, anzi, ha lasciato da subito per strada troppi punti in campionato. Il trapianto voluto (un trequartista per un mediano) per dare maggiore peso offensivo alla squadra si è schiantato sul muro del talebanismo del tecnico che ha preteso di continuare a giocare un calcio (uomo contro uomo a tutto campo) che non aveva più futuro in quanto gli avversari avevano preso le misure alla proposta offensiva rossonera.


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Ne sono nate tante partite contro le piccole che il Milan è riuscito a vincere con enormi difficoltà ed una serie infinita di punti persi (ben 29) che oggi tengono la squadra rossonera fuori dai primi 4 posti valevoli la qualificazione alla Champions League.
Pioli, per qualche settimana, ha mitigato le sue idee con un tatticismo di maniera che gli ha consentito grandi figuroni in Champions (eliminate Napoli e Tottenham) ma che non ha fatto crescere la squadra che, così, è regredita maldestramente sul piano dell’idea di gioco e della sua realizzazione. Se ha spazi il Milan è ancora una bella squadra; contro avversari chiusi a riccio invece le azioni importanti si contano a fatica sulle dita di una mano.
Il tramonto del piolismo è nei numeri e nelle prestazioni. Non vederlo, ignorarlo, sarebbe soltanto un modo protrarre una ingiusta agonia.

Capitan Uncino
 


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