Dove è finito il Milan piolista? Un interrogativo da porsi dopo l’ennesima occasione perduta in campionato

17/03/2023

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In tanti fra i tifosi e gli addetti ai lavori si stanno ponendo questa domanda da qualche mese: dove si è nascosto il vero Milan che abbiamo amato in questi anni? E, soprattutto, dov’è finito il piolismo?
Arduo dare risposte certe perché a temi complessi è sempre delicato provare a fornire risposte semplicistiche. Senza dubbio possiamo partire da un dato sicuro: il Milan della stagione 2022-2023 ha interrotto il suo percorso evolutivo sul piano del gioco perché la squadra non è riuscita ad evolvere come, invece, aveva fatto nel girone di ritorno della stagione 2019-2020, come era successo nella stagione 2020-2021 e come era proseguito nella stagione 2021-22 che aveva poi trovato il culmine con la vittoria dello scudetto.
Il Milan di questi due anni e mezzo (2020-2022) giocava praticamente a memoria, aveva principi di calcio modernissimi che innovava di gara in gara, introducendo con buona continuità concetti nuovi e sempre più moderni, come per esempio la posizione dentro il campo degli esterni difensivi che furono una scelta determinante nell’ottobre del 2021 in quel di Bergamo.
Oggi il Milan è una squadra che si è ritrovata dopo un mese di gennaio che ha messo in crisi tutte le sue certezze. Il 4-2-3-1 come modulo base non è più la stella cometa perché troppe volte la squadra è andata sotto coi numeri in mezzo al campo.
Pioli è stato bravo a trovare un assetto tattico più prudente, ma nei fatti oggi il Milan non è più una squadra evoluta poiché è diventata una squadra situazionale, che prova a gestire i momenti e ad interpretali. Il piolismo è stato messo da parte.
Oggi l’obiettivo fondamentale è la conquista di un posto in Champions League nella prossima stagione.
Domani, a giugno, sarà però il tempo di fare qualche analisi sui motivi di questa crescita che si è interrotta bruscamente. Non è il caso di girarsi dall’altra parte perché se quest’anno la classifica ci sta ancora aspettando, non è detto che fra un anno la lotta per la zona Champions possa avere una media così bassa. I
l Milan deve ridarsi una dimensione. A due mesi e mezzo dalla fine della stagione non è possibile farlo.
Ma a giugno bisognerà programmare bene e capire tutto ciò che non ha funzionato nell’attuale stagione.

Capitan Uncino



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