Per far bene anche in Europa bisogna investire Lo scorso anno abbiamo pagato per arbitri, infortuni e inesperienza

15/07/2022

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Non è un mistero che quest’anno il Milan abbia come obiettivo, oltre al campionato, anche quello di passare almeno la fase a gironi in Champions League.
Questo porterebbe non solo ad aumentare il nostro ranking internazionale, al momento bassino, ma soprattutto a rimpinguare le casse della società.
Passare la fase a gironi significa portare a casa soldi per i punti ottenuti e per la qualificazione alla fase successiva, con una fetta maggiore del “market pool”. Senza contare i maggiori incassi da stadio.
Ma non solo: un Milan che avanza in Europa, che si si fa valere, viene anche maggiormente rispettato dagli arbitri: abbiamo visto cosa è accaduto nella scorsa edizione…
Inoltre, attirerebbe più facilmente talenti a livello internazionale, che avrebbero più interesse a giocare con la maglia rossonera.
E’ chiaro che partendo testa di serie dovremmo – in teoria – avere un girone più abbordabile. Però è altrettanto lampante che servono anche giocatori con esperienza internazionale per affrontare al meglio una prima parte di stagione in cui si giocherà ogni tre giorni da settembre a novembre.
La rosa così come è al momento è tutt’altro che attrezzata per un simile impegno. Occorrono almeno 4-5 giocatori per completarla. Anche perché giocare in Champions League non è come giocare in campionato: serve esperienza e fisicità. Purtroppo abbiamo perso Kessie e Romagnoli, che da quel punto di vista erano attrezzati.
Speriamo che Cardinale e Elliott capiscano che per avere dividendi bisogna prima investire.



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