Un punto d'incontro Avvenuto il passaggio di proprietà serviva un’intesa solida fra Cardinale e l’area tecnica

10/06/2022

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Non serve girarci troppo attorno: l’intervista di Paolo Maldini della scorsa settimana aveva generato una sorta di terremoto nel mondo rossonero perché l’attuale direttore dell’area tecnica aveva fatto capire che esistevano delle frizioni interne e questo non è mai un aspetto positivo in un grande club perché l’armonia è la precondizione fondamentale per ottenere risultati importanti. Sia in campo e sia fuori dal campo.
Da parte del fondo Elliott e da parte del fondo Red Bird non vi sono state repliche pubbliche, ma è abbastanza tautologico pensare che le reazioni non siano state troppo idilliache.
Maldini poteva anche aver ragione nei contenuti di ciò che diceva e nelle intenzioni di ciò che avrebbe voluto realizzare, ma certe interviste pubbliche nelle quali vengono rimproverati ai quattro venti i proprietari del club, sono un qualcosa da evitare nel prossimo futuro, perché fare i dirigenti non è come fare i calciatori: bisogna sapere incassare e capire quando è il caso di tenere la bocca chiusa.
Chi mette risorse finanziarie in un club non può essere attaccato da un dipendente, chiunque esso sia.
Le linee societarie vanno discusse nelle sedi opportune, magari anche battendo i pugni sul tavolo e arrivando allo scontro.
Pubblicamente, però, un club deve sempre apparire come un monolite solido e compatto. Il processo di sintesi delle diverse visioni è legittimo, ma non può trovare spazio sui giornali.
Questa lezione Maldini dovrà, prima possibile, mandarla a memoria. In questo momento la sua posizione è molto forte in seno al club perché ha vinto da dirigente e ha dimostrato di sapersi districare egregiamente in un ruolo mai ricoperto sino al 2019. Ma le cose cambiano facilmente, soprattutto nel calcio dove bastano pochi risultati negativi per invertire certi trend.


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Oggi, comunque, proprietà e management sportivo sono riusciti a trovare un punto d’incontro necessario per dare continuità al cammino intrapreso dal Milan e che può essere sintetizzato nelle parole della settimana scorsa da parte del presidente Scaroni. Utopistico pensare che il club possa garantire i tre big chiesti da Maldini per fare il salto di qualità.
Di certo però, il fondo Red Bird non vorrà sfigurare in questo mercato estivo e ha bisogno di dare dimensione importante alla costruzione della squadra anche per acquisire credito fra la tifoseria rossonera.
Serviva un punto d’intesa figlio del buonsenso e della buona volontà e, con intelligenza, sembra che sia stato trovato.
Prossimamente, tuttavia, sarà necessario anche mettere nero su bianco le firme dei dirigenti e certi codici comportamentali da parte dei dipendenti.
Tutto ciò per il bene e nell’interesse del Milan.

Capitan Uncino



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