Anche a Belgrado un calo di tensione Una partita in controllo buttata via. Anche se l'arbitro...

19/02/2021

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Lamentarsi per l'arbitraggio è qualcosa di sgradevole, soprattutto perché potevi chiudere la partita, controllarla e invece si è scelto di lasciarla andare.
Il Milan torna da Belgrado con le pive nel sacco, avrebbe potuto vincere in carrozza e invece dovrà giocare una gara di ritorno "vera".
Prendersela con l'arbitro per il fuorigioco sul calcio d'angolo, per la mancata ammonizione di qualcuno e di un fallo su Castillejo deve passare in secondo piano rispetto all'assenza di gioco dal minuto 60, nonché un rigore a favore che si poteva anche non fischiare.
Si tratta di una tendenza ormai consolidata, un uscire dalla partite in maniera graduale, quasi scivolando via, quasi a chiamarsi fuori.


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Possiamo dirlo chiaramente che ha fatto tutto il Milan, un rigore regalato e una disattenzione sul calcio d'angolo pagate care, carissime, ma troppi giocatori girano a vuoto, troppi meccanismi non funzionano più.
L'infortunio di Bennacer, la continua assenza di Calhanoglu, la svagatezza di Leao non sono buoni segnali in ottica derby.
Può essere, a guardare il bicchiere mezzo pieno, che l'incavolatura può generare energia positiva per scrollarsi di dosso questo periodo nero, in cui tutto gira male.
Se fino a gennaio si parlava di una rosa inadeguata e di assenze pesanti, oggi avere delle scelte si traduce in errori ripetuti.
Passerà.

 


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