Milan-Atalanta: i rossoneri sono tornati a giocare Una partita convincente, senza ricevere un tiro in porta

03/03/2023

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Sebbene il Milan abbia sprecato davvero tante occasioni, è stato un Milan che assomigliava a quello dello scorso anno, facendo i dovuti distinguo di modulo.
Il Milan e l'Atalanta si sono sfidati in una partita difensiva di alto livello, ma è stata l'interpretazione della partita con la palla a fare la differenza. Nonostante entrambe le squadre abbiano giocato in modo simile la fase difensiva, alzando e abbassando il baricentro a seconda dei momenti, il Milan è stato più efficace a tutto campo. L'Atalanta ha mostrato grande applicazione dei singoli, con Toloj che ha effettuato addirittura 9 interventi tra tackle e intercetti, ma ha peccato di rigidità nell'interpretazione della partita, isolando i suoi tre giocatori offensivi e favorendo raddoppi.
Hojlund non ha avuto a disposizione sufficienti metri per esprimere la sua velocità e potenza, e raramente è riuscito a liberarsi della marcatura di Thiaw e Kalulu. Olivier Giroud ha invece dimostrato grande qualità nei movimenti incontro e nelle sponde di prima sui passaggi rasoterra, offrendo a Hojlund una lezione individuale su come un centravanti può fare da cardine.
In ogni caso, la tecnica da sola non basta. È fondamentale sapere come utilizzarla al meglio, come dimostra la differenza nell'interpretazione della partita tra Milan e Atalanta.
Il rientro di Mike Maignan ha permesso al Milan di appoggiarsi sul portiere, di piede, in una zona molto alta, potendo sfruttare la possibilità di andare al lancio lungo.
A differenza del passato, le seconde palle sono stata contese dai rossoneri, mentre nelle scorse partite erano sostanzialmente palle perse, e questo ha inciso sia sul possesso palla sia sulle qualità delle giocate.
Il Milan ha dimostrato una maggiore coesione e fluidità sia nelle fasi di marcatura, mantenendo una costante mobilità per non alterare troppo le posizioni, sia nelle giocate verticali e di liberazione degli spazi. Prima ancora del gol, Theo Hernandez ha creato non pochi problemi alla difesa di Gasperini, in particolare a Zappacosta e Toloi.
A differenza di Messias, che sulla fascia opposta si limitava a rimanere in posizione più larga, Theo Hernandez non ha esitato ad avanzare tra le marcature dell'Atalanta insieme a Tonali e Brahim Diaz, scambiandosi spesso la posizione con Leao, il quale teneva impegnato Zappacosta. Il Milan ha giocato con grande efficacia contro la marcatura avversaria, riuscendo ad aggirarla quando si stringeva e ad allargare gli spazi tra i giocatori nerazzurri per poi rientrare al centro del campo. Numerosi sono stati gli scambi di posizione e gli inserimenti senza palla, una componente del gioco pressoché assente nella squadra bergamasca.
Il Milan di Pioli è tornato a mostrare la solidità dei propri principi di gioco, nonostante la tattica a cui si è dovuto adattare e la mancanza di un attaccante. Passando dal 4-2-3-1 al 3-4-1-2, la squadra ha dimostrato di saper giocare un calcio verticale, tecnico, organizzato e di grande comunicazione tra i reparti, che richiede non solo grandi energie ma anche grande intelligenza per non spezzarsi.
La partita contro l'Atalanta ha evidenziato un Milan in cui tutti giocano bene insieme, con un Krunic fondamentale per coprire il centrocampo insieme a Tonali.


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