Ma fatela finita e tifate! I social sono il male del millennio

07/10/2022

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Oggigiorno ci sono tanti mali al mondo, ma forse quello più sottovalutato è l’uso dei social. All’Università del web, tutti sanno tutto, siamo passati dall’esser medici in era Covid ad analisti di guerra negli ultimi mesi.
Sia chiaro, non è una partita di calcio che ci ha fatto dubitare, ma ci ha dato un’ulteriore conferma. Il Milan perde meritatamente e male a Stamford Bridge ed apriti cielo. Sul web si scatena il solito pandemonio: Pioli, il mercato, la società, ecc.
Evidentemente qualcuno pensava di tifare per la squadra degli Avengers, qualcuno aveva dimenticato che nello sport esiste anche la sconfitta.
Il Milan si presentava in casa dei campioni del mondo in carica, bene ricordarlo visto che cominciamo a dubitare che tal professori guardino veramente le partite, senza l’intera fascia destra, senza il portiere ed il terzino sinistro titolare.
Possiamo sbilanciarci dicendo che si era un po' in emergenza? O passiamo per esser aziendalisti? Che poi analizzando bene la situazione, la stessa società non ha mai e poi mai accampato scuse creandosi un alibi infortuni, cosa che molti altre usano per pararsi il didietro quando le cose non girano bene.
Tornando alla gara di Champions, il risultato finale spazza via ogni giudizio, ma i primi venti minuti a Londra si è vista una squadra che teneva bene il campo e senza nessun timore, giocava faccia a faccia contro l’avversario. Poi molti errori ed una gara chiusa già al sessantaduesimo per gli inglesi, con conseguente girandola di cambi per non sprecare inutilmente ulteriori energie, dare minuti a chi gioca meno e provare nuove soluzioni tattiche. Mossa magari un po' azzardata, ma visto che anche loro si erano accontentati di quello profuso fin lì, l’ultima mezzora non ha prodotto ulteriori disastri.
Oggi le big della Premier sono ingiocabili per noi e per tutte le altre di A, poi nel calcio possono pure esserci episodi ed eccezioni, ma qualsiasi club del campionato italiano in Premier giocherebbe al massimo per un posto in Europa League.
Qualcuno dirà che il Napoli oggi fa eccezione, probabile, ma un intero campionato in Inghilterra non è una sfida di Champions. Il divario tra le due leghe è legittimato da una diversa potenza di fuoco in fase di calciomercato. Basti pensare che i diritti televisivi che incamera l’ultima classificata della Premier sono superiori a quelli intascati dal Milan campione d’Italia. Come può il Diavolo competere con il Chelsea che nel mercato estivo ha investito qualcosa come trecento milioni di euro?
Tra l’altro su una squadra già forte di suo. I soldi non fanno vincere sempre e ne conveniamo, ma aiutano molto a raggiungere quell’obiettivo. È vero che in campo non ci vanno le banconote, ma se al Milan manca Maignan va in campo Tatarusanu e se manca Theo entra Ballo-Tourè, mentre al Chelsea in mancanza di Aubameyang gioca Havertz e se Sterling è indisponibile al suo posto è pronto Pulisic.
Ma anche il mercato in sé non è la panacea di ogni male, sarebbe bastato aver meno malasorte con gli infortuni, troppi e di lunga degenza.
La squadra sta dando l’anima ma non sempre riesci a tenere un livello alto per sopperire alle innumerevoli assenze. Non sempre Pioli può inventarsi la giocata da stratega, anche se vista la moria di indisponibili, sarebbe forse utile cambiare schieramento tattico, ma non vorremmo passare per supponenti.
Un po' ci preoccupa il principe belga, sembra che gli venga chiesto un compito più “kessiano” che da fantasista puro. Naturalmente il tifoso medio ha già bollato il 90 come pacco clamoroso, dall’alto della sua esperienza costruita tra il divano e la cameretta giocando a Football Manager.
Bisogna aver pazienza, in fase di mercato abbiamo ingaggiato una serie di ventunenni a cui va dato tempo per entrare nello spartito “piolesco” ed ambientarsi a un Paese ed un campionato straniero. Tralascerei il solito giudizio da bar a cui molti danno corda, ci ricordiamo bene cosa si diceva di Tonali o di Leao quando veniva etichettato come nuovo Niang nei suoi primi anni a Milano.
I soloni li conosciamo, nonostante le innumerevoli figuracce, continuano a sentenziare non conoscendo la parola vergogna. Ma teniamoceli stretti, come una sorte di portafortuna, visto che poi succede tutto il contrario di ciò che dicono.
Possiamo asserire con fermezza che il 90% dei tifosi del Milan non meritano questa società, questo mister, questa squadra. Per questo comincerei a differenziare le due categorie: tifosi da una parte e spettatori o simpatizzanti dall’altra. I secondi sono quelli dei processi ad ogni mezzo passo falso, quelli che se non vincono una partita è tutto uno schifo. Gente da cui stare alla larga insomma.
I primi invece sono quelli che a Londra al triplice fischio erano ancora lì a cantare per il nostro Milan, dopo essersi sgolati per tutta la gara. Non sarà la prima e nemmeno l’ultima sconfitta, ma fatela finita e cominciate a tifare!
FVCR

YouRedBlack


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