Succede solo a chi ci crede Una frase che dice molto

27/05/2022

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Succede solo a chi ci crede è una frase nello spogliatoio rossonero.
Campeggia da un po', ma è evidentemente il biglietto da visita di questa squadra.
A differenza di altri, consapevoli della propria forza e superiorità, dobbiamo dirlo apertamente e ammetterlo, il calcio contrappone sempre una serie di elementi che contraddistinguono determinati casi di successo.
E' la storia che lo insegna.
Non è una questione "morale", quella superiorità che non esiste, non è supponenza o sfacciataggine, non è il gruppo o il sacrificio, non è la filosofia del lavoro, ma è soprattutto la motivazione a fare la differenza, che prende spunto da un mix diabolico di ingredienti, molti oltre a questi appena citati.
I mondiali dell'82 e del 2006, ma anche gli Europei di quest'anno hanno dimostrato ampiamente che certi argomenti contano più della tecnica e delle capacità.
Poi, se si è scarsi la motivazione non può bastare, ci deve essere una buona qualità a sorreggere tutto, tanta qualità che i detrattori non vedono, ma è la motivazione a fare la differenza.
Il motivatore principale, Ibra, si è visto, si è visto il rispetto nel discorso nello spogliatoio.
Poi ci sono i motivatori dei piccoli gesti, delle spinte gentili, del nudging come direbbero quelli bravi, che fanno migliorare quel centimetro i compagni e i giocatori.
Una componente incredibile è rappresentata da quell'iniezione di maturità nei giovani, portata dai leader silenziosi, ma chi potrebbe essere rumoroso di fronte a Ibra, Kjaer, Giroud e Florenzi, dai sorrisi e dalla cattiveria agonistica di Maignan e dalla guardia di Paolo Maldini e Ricky Massara, sempre pronti a vigilare.
Succede solo a chi ci crede non è una frase, è una verità, che non si può negare, ma non è vera a prescindere.
E' vera perché l'opposto, succede a chi non ci crede, succede davvero molto raramente: chi non vuol vincere spesso riesce a non vincere.
Chi vuole vincere potrebbe invece incontrare la forza dell'avversario, il caso o le condizioni avverse a bloccarlo.
Ma se non ci si crede, non si vince.
E al Milan hanno creduto fino in fondo a questa cosa, sorprendendosi a Roma contro la Lazio e la festa sotto la curva è stata un segnale enorme.


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