La pietra dello scandalo Situazioni oggettive valutate in modo soggettivo

29/04/2022

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Il Milan prosegue dritto per la sua strada, una strada che è stata costellata da eventi imprevedibili e condizionanti (l’infortunio di Simon Kjaer su tutti) e sulla quale la squadra rossonera si è imbattuta in orrori arbitrali che non possono essere facilmente derubricati come episodi che si compensano a fine stagione. Anche perché, bisogna precisarlo, di episodi non si tratta.
L’errore arbitrale o l’interpretazione dell’arbitro va sempre accettata, anche quando ci riteniamo danneggiati. Ciò che cambia e che segna un inevitabile punto di non ritorno, sono le valutazioni oggettive sull’applicazione del regolamento: lì non è possibile discutere.
Il Milan in questo campionato ha subito un gol di mano da Udogie e si è visto annullare un gol per un fuorigioco ininfluente di Giroud. Inoltre il Milan ha visto i rivali cittadini beneficiare del non intervento del VAR per un fallo evidente di Ranocchia su Belotti e ha visto non concedere un rigore alla Juventus contro l’Inter per un fallo in area di Bastoni su Zakaria che il VAR ha, inspiegabilmente, giudicato fuori area (nonostante la linea bianca faccia parte dell’area di rigore).
In tutte queste situazioni sono ballati in totale sei punti fra Milan ed Inter, sei punti che fanno tutta la differenza del mondo in un campionato equilibrato come questo, in cui anche il singolo pareggio può risultare prezioso nella corsa al titolo.
Paradossalmente, è più accettabile l’errore di Serra in Milan Spezia (comunque molto grave) in cui il VAR non poteva intervenire, degli episodi poc’anzi citati in cui il VAR avrebbe dovuto intervenire per sanare evidenti errori oggettivi ed invece lo ha fatto esclusivamente in una occasione, per inventarsi un fuorigioco extra-regolamento utile soltanto ad annullare il gol di Kessié al Milan.


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Dinanzi a tutto questo abbiamo assistito in settimana al “soccorso mediatico” amico che è occorso al capezzale nerazzurro, cogliendo un tentativo di illecito in una risata isterica di Acerbi, interpretando in malafede una risposta di Pioli in conferenza stampa, fino ad arrivare a vergare articoli in cui il ribaltamento della realtà l’ha fatta da padroni. C’è stato infatti un quotidiano sportivo che ha evidenziato la differenza di atteggiamento tra il Milan e l’Inter nei confronti degli episodi arbitrali.
Da un lato è stata lodata l’Inter per il basso profilo tenuto dai suoi dirigenti rispetto all’argomento; dall’altro lato invece è stato sottolineato lo sguaiato Milan che ha osato far notare l’indecenza di quanto subito per bocca del suo allenatore. In sostanza, l’artiglieria amica ha provato a far passare il carnefice dalla parte della vittima.
Questa è la Serie A nostrana. Questo è il terreno sul quale il Milan è chiamato a battersi, sapendo che certe vergogne vengono tollerate in maniera impropria e che addirittura i beneficiati indossano lo smoking bianco della purezza.
Andiamo avanti e proviamo a dar loro fastidio sino alla fine. Nemmeno Luciano Moggi era approdato a questo livello di sfacciataggine.

Capitan Uncino

 


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