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“Adesso siamo padroni del nostro destino”. Una frase che abbiamo giù sentito più volte e che non sempre ci ha portato bene.
Il rischio è di giocare col “braccino corto” come nell’ultima fase dello scorso campionato, in cui solo all’ultima giornata abbiamo conquistato la qualificazione in Champions League e il secondo posto.
Ora che dalla classifica sono stati tolti gli asterischi il Milan si ritrova finalmente primo senza dubbio alcuno con due punti di vantaggio sull’Inter. Mancano quattro giornate e il calendario è difficile ma non impossibile.
Per giunta, arrivassimo a pari punti con l’Inter gli scontri diretti sono a nostro favore. Una situazione invidiabile se non avessimo tanti giovani in squadra.
Sicuramente l’entusiasmo dopo la partita contro la Lazio e la sconfitta dei nerazzurri è alle stelle, ma questo non deve togliere spazio a concentrazione e determinazione.
Lo spirito giusto è quello del secondo tempo all’Olimpico, non certo quello con cui entriamo in campo ultimamente, quando prendiamo gol incredibili per disattenzione. Vedi proprio contro la Lazio o prima ancora con l’Inter in Coppa Italia.
E’ vero che il ritorno da abile e arruolato di Ibrahimovic offre garanzie di un supporto psicologico maggiore, oltre che a giocate decisive, però non bisogna dimenticare che a parte Giroud e Maignan, nessuno in rosa ha mai vinto nulla. Un limite non da poco.
Quindi calma, giocare una gara alla volta e rimanere concentrati. Su questi aspetti deve lavorare Pioli.
Finora abbiamo conquistato matematicamente la qualificazione alla Champions League. Per lo scudetto c’è ancora tanto da lavorare.
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