Oltre Firenze La necessità di guardare subito avanti: c’è un grande obiettivo alla portata

26/11/2021

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A Firenze il Milan ha giocato una buonissima partita, forse la migliore dell’ultimo periodo dal punto di vista della produzione offensiva. La squadra di Pioli è uscita sconfitta dal campo per una serie di errori individuali anche abbastanza gravi, ma non ha mai subito il gioco degli avversari che hanno affrontato il Milan aspettandolo, senza mai aggredirlo.
Facile adesso tirare fuori il nome di Vincenzo Italiano come bestia nera del Milan. In tanti hanno fatto notare come il tecnico viola abbia capito come disinnescare il Milan di Pioli in ragione anche della sconfitta subita dalla squadra rossonera nella scorsa stagione, quando Italiano era il tecnico dello Spezia. Tuttavia, fra le due sconfitte non vi sono comunanze o punti di contatto, essendo maturate in modo completamente diverso.
Contro la squadra ligure, nel febbraio scorso, il Milan non entrò mai in partita, decisamente sopraffatto dal ritmo che lo Spezia seppe imprimere al match. A Firenze, invece, il Milan ha dominato a lungo l’avversario, ma ha regalato il gol del vantaggio dopo un quarto d’ora ed è andato al riposo sotto di due gol dopo un gol clamoroso fallito incredibilmente da Ibrahimovic ed il classico tiro della domenica di Saponara.
Ha ragione pertanto Stefano Pioli quando, con lucidità, analizza la partita evidenziando come il risultato sia stato determinato dalla differente efficacia delle due formazioni nelle due aree di rigore. La cattiveria d’altronde è una dote che non sempre può essere allenata e quando manca l’allenatore non può che farlo notare per stimolare i propri giocatori in vista dei futuri e prossimi impegni. Tuttavia, rimanendo al campo, la prestazione complessiva della squadra non può che lasciare ottime sensazioni e, senza una serie di regaloni gentilmente offerti alla Fiorentina, il Milan sarebbe uscito dal Franchi con un risultato positivo.
Il Milan c’è, ha una sua dimensione, un’identità precisa, sa cosa fare in campo ed ha un impianto di gioco armonico, sviluppato e solido. La squadra di Pioli deve però trarre insegnamento dagli errori commessi per riprendere il proprio cammino in questo campionato. La legge della statistica, d’altronde, è impietosa: prima o poi doveva accadere di perdere l’imbattibilità, ma la cosa più importante è che la squadra prenda coscienza che in Italia non è possibile abbassare la soglia dell’attenzione durante le partite perché la Serie A è un campionato in cui il margine di errore è sempre ridottissimo e non è semplice recuperare.
Il Milan, comunque, è rimasto ancorato al primo posto in classifica grazie alla sconfitta del Napoli, e adesso ha un calendario che gli può permettere di migliore il record positivo della scorsa stagione, ossia i 43 punti alla fine del girone d’andata.
Non è il momento dei processi, anche perché contestare una squadra che ha fatto 32 punti su 39 non soltanto sarebbe ingeneroso, ma potrebbe sfiorare persino i contorni del parossismo. Capire gli errori e porvi rimedio diventa però imprescindibile, perché in un campionato così equilibrato saranno i dettagli ad essere decisivi ed il Milan ha il dovere e la possibilità di arrivare a metà marzo con tutte le carte in regola per giocarsi al fotofinish un grande obiettivo che, fino a due anni fa, poteva sembrare soltanto una vera e propria utopia.

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