Caro Kessie, quanto vale la tua parola? Se il procuratore chiede l’impossibile meglio lavorare sul giocatore

27/08/2021

Sommario di questa settimana

Sfoglia, usa mouse e frecce

______

La telenovela del rinnovo di Kessie sta prendendo una deriva grottesca. Dopo che a giugno il Milan ha perso a zero due asset di indubbio valore come Donnarumma e Calhanoglu (più il primo che il secondo), si sperava che lo scoglio ben visibile del rinnovo di contratto dell’ivoriano inducesse la società ad evitarlo.
E in effetti, bisogna riconoscerlo, lo sforzo è stato fatto. Un contratto triplicato fino a 6,5 mln con bunus a salire negli anni è molto più di un segnale di buona volontà. E’ quasi uno stipendio da top player a livello internazionale.
Ma evidentemente al procuratore non basta. E si ricomincia di nuovo a parlare di andare a scadenza di contratto.
Che ormai questa sia la deriva del calcio, che rischia seriamente di portarlo alla rovina, è assodato. Quest’estate hanno cambiato casacca a parametro zero gente come Alaba, Sergio Ramos, Wijnaldium e Sergio Ramos, tanto per citarne qualcuno. Cose mai viste prima in questa dimensione.
Questo a causa di procuratori che chiedono (e in molti casi ottengono) maxi-commissioni, ben oltre il normale e ben oltre la follia. Tutti soldi che depauperano le casse delle società e che creano un danno economico. Una strategia cui Elliott si oppone.
I tifosi che chiedono a gran voce di rinnovare Kessie a qualsiasi costo, visto quanto è stato il suo apporto al risultato ottenuto nello scorso campionato. Ma giustamente la proprietà non intende mandare a monte tutto il gran lavoro fatto sul bilancio e i conti economici, che partivano da un profondo rosso. Non va dimenticato che la mission di Elliott è di risanare la società per poi rivenderla, e ragiona come un fondo speculativo. L’obiettivo non sono vittorie e trofei, ma far guadagnare gli azionisti.
Detto questo il Milan ha già speso 70 milioni finora e si appresta a prendere altri giocatori. Non si può certo dire che abbia il braccino corto, pur tendendo all’autofinanziamento a medio termine.
Rinnovare Kessie a 7-8 milioni l’anno significa anche che a brevissimo gente come Bennacer e Theo Hernandez busserà alle porte di via Aldo Rossi per un congruo adeguamento di un contratto che oggi pagherebbe loro molto meno dell’ivoriano.
Se il procuratore di Kessie rimane irremovibile di fronte alle offerte del Milan, forse sarebbe opportuno che Maldini e Massara mettessero il giocatore davanti alle parole dette in Giappone, dove affermò in una intervista: “quando torno a Milano sistemo tutto e firmo”. Che cosa è cambiato da allora?
Le carte erano già tutte sul tavolo, ma dal suo ritorno il buon Frank ha pensato bene di infortunarsi e rendersi trasparente. Eppure avrebbe già potuto firmare, come annunciato.
Non ha senso cominciare la stagione con un altro separato in casa. Nessuno mette in dubbio le qualità del giocatore, ma giova ricordare che finora ha fatto solamente un campionato eccellente. E’ cresciuto grazie a Pioli e alla squadra.
Se triplicare lo stipendio non basta, se non intende firmare, allora è meglio cederlo subito. Si dimostrerebbe solo l’ennesimo mercenario-burattino comandato dal procuratore, ma almeno stavolta non si perderebbe un asset a zero.


Libro per veri tifosi rossoneri

2.99


Se ti è piaciuto, condividilo!

Leggi il prossimo articolo
L'esempio di Tonali



Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana

Leggi e sfoglia la miglior rassegna stampa rossonera: Milan7.it/rs