Se l'aiuto arriva dal figlio di Pioli Il pareggio a Genova è frutto di un suggerimento tecnico preciso

18/12/2020

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Il Milan calcia tutti i calci d'angolo sul primo palo, alla ricerca di una spizzata.
Gli avversari lo sanno, si piazzano a fare densità e per i nanetti rossoneri diventa un'impresa fare gol.
Non a caso, Perin ha urlato ai compagni di stare davanti al suo primo palo perché la palla arriva lì per tutta la partita.
Tutto apparentemente normale, se non ci fosse una connessione, ammessa dal regolamento, tra lo staff rossonero in tribuna, i match analyst, e Stefano Pioli.
Infatti, vedendo con occhi diversi la partita, possono nascere soluzioni inaspettate.
Era successo in un angolo dei preliminari di Europa League e si è ripetuto a Genova.


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Tutti sul primo palo, ponte di Romagnoli e zampata di Kalulu.
Non è frutto del caso, ma farina del sacco di ragazzi in gamba, Luciano Vulcano, Roberto Ferrari e Giorgio Tenca. Il quarto si chiama Gianmarco Pioli, il figlio del Mister.
Smanettano tutto il giorno sul computer, guardano e riguardano le situazioni e cercano di farsi trovare pronti nel suggerire le opzioni migliori.
Stefano Pioli è molto attento al lavoro dei match analyst, perché sa che i computer possono mostrare qualche aspetto che sfugge all'occhio umano.
Due gol segnati dalla tribuna su calcio d'angolo, vero tallone d'achille del Milan, è, come dicono i giovani, "tanta roba".
 


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