Un problema di ambizione La dirigenza parla di mezzi non paragonabile con altri, ma...

05/06/2020

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La cantilena della dirigenza, braccio operativo della proprietà, è sempre la stessa: il Fair Play Finanziario non permette di fare sogni ambiziosi.
Sarà anche vero, ma suona un po' come quelle frasi di Galliani "non entra nessuno se non esce nessuno" oppure "la fiscalità spagnola ci penalizza", a vuoto, quasi una stonatura.
Se è vero che leggendo i bilanci della società si scopre che ogni mese il Milan è in perdita, nonostante tutti questi anni, non è accettabile confrontarsi contro Inter e Juve, che hanno bilanci certamente differenti e budget faraonici, ma comunque in difficoltà per il Covid-19, perché in classifica il Milan è preceduto da altre società che non sono così sfacciatamente più ricche del Milan.
Alla società rossonera manca da tempo un progetto concreto, ma soprattutto manca l'ambizione.
Il Verona potenzialmente, dato che ha una gara da recuperare, supera in classifica il Milan e non si può certo dire che ha mezzi finanziari superiori.
Le vittorie non vengono mai per caso, citofonare Ranieri a Leicester, serve programmazione, ambizione e determinazione, poi c'è la componente fortuna, ma è un discorso differente.
Il Milan a 26 punti dalla seconda in classifica, significa che per ogni gara giocata ha lasciato per strada un punto, e la Lazio ha un budget che non è impossibile.
C'è bisogno di un progetto e c'è bisogno di competenze, quelle che a Milanello e a Casa Milan sono mancate in questi anni.
Sarà il progetto Rangnick a invertire la rotta?

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