Inter-Milan: analisi della gara Una gara a due facce? davvero?

14/02/2020

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Il Milan ha coperto il campo alto , con Rebic o Castillejio che salgono a pressare, Ibra in mezzo e i centrocampisti che si accoppiano con le mezzali nerazzurre.
Pioli ha scelto quindi di lasciare lo spazio per le entrate sui lati e coprire le soluzioni.
Rebic e Castillejo hanno svolto il lavoro di copertura sulla trequarti.
I due esterni devono quindi scalare per far inserire il centrocampista più in mezzo e qui il lavoro di copertura è stato svolto dai centrali difensivi.
La di là delle reti rossonere, il centrocampo del Milan ha avuto nel primo tempo più libertà di manovra e di portare palla rapidamente, creando superiorità numerica. Il fatto è dovuto sostanzialmente alla posizione di Calhanoglu, chiamato a coprure su Brozovic, che ha messo nelle condizioni il giocatore di avanzare e liberare spazio ai laterali, Rebic e Castillejo.
Ibra ha potuto giocare uno contro uno grazie alla disposizione dei centrocampisti rossoneri ed ha rappresentato uno elemento importante per la gara.
Al rientro in campo, alla prima occasione non tutto è funzionato alla perfezione e il primo gol nasce proprio da una titubanza dei rossoneri nella chiusura con Brozovic e da qui, paradossalmente il tracollo rossonero.
I motivi però sono da ricercare in due mosse di Conte: la copertura preventiva su Calhanoglu che ha bloccato lo sfogo del gioco.
Il Milan ha perso la maggior parte dei contrasti, pur mantenendo, nel primo tempo, il 56% del tempo la palla.
Nel secondo tempo, poi, Rebic ha perso la spinta di Rebic che è stato sempre molto bravo ad andare a fare da seconda punta, muovendosi con molta mobilità.
Difensivamente, poi, l'Inter ha recuperato ancora più palloni rispetto al primo tempo.
Le prime due reti nerazzurre nascono dai piedi di Candreva, lasciato sempre troppo libero di pensare e guardare verso l'area e qui le colpe di Hernandez sono facilmente ascrivibili.
La palla scoperta di Candreva, nel primo gol che diventa un'occasione per concludere, rimpallo e tiro di Brozovic, e nel secondo con uno sguardo verso la difesa rossonera schierata che non coglie l'attimo per neutralizzare Sanchez, è stato il punto chiave.
Fino al terzo gol nerazzurro, su calcio d'angolo sempre da sinistra, la gara è stata sostanzialmente in equilibrio, il Milan stava tornado a mettere pressione.
Poi i tre cambi finali rossoneri hanno tagliato le gambe, in termini di ritmo e di movimenti, e il Milan, pur prendendo un palo, non è mai stato significativamente pericoloso e i tempi delle giocate sono sempre stati molto lenti.
La quarta rete subita da Donnarumma è una dormita della squadra, una disattenzione generale che in una partita di questo tipo non capita molto spesso.


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