Roma-Milan: i rossoneri saranno usciti dalla crisi? La gara dell’Olimpico dirà a che punto è il lavoro di Pioli
25/10/2019
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Anche se sono solo tre i punti che dividono le squadre, sono molte le differenze che le separano.
La Roma è alle prese con vari infortuni, ma ha un’identità di gioco. Fonseca magari non sarà Klopp o Guardiola, ma alla fine la squadra la sa mettere in campo. E poi davanti ha un certo Dzeko che spesso e volentieri gli risolve i problemi. E’ comunque reduce da un pareggio esterno contro la Sampdoria del “debuttante” Ranieri.
Il Milan è anch’esso reduce da un pareggio, ma in casa e con il Lecce, che ha salutato la prima da allenatore di Pioli. E proprio il cambio di panchina è frutto del peccato originale di Maldini e Boban: la scelta di Giampaolo.
Dopo la sosta per le nazionali Pioli ha avuto a disposizione un paio di allenamenti prima della partita con i salentini. Contro la Roma avrà avuto invece una settimana intera per cercare di mettere un minimo di ordine nella psiche devastata dei nostri giocatori dal precedente tecnico. E magari inserire qualche elemento di tattica.
Dopo domenica, avremo la Spal nell’infrasettimanale e poi la Lazio. Ciò significa tempo zero per allenamenti ma solo preparazione delle partite.
Quindi domenica sarebbe bello vedere un Milan come quello del primo tempo contro il Lecce: nulla di eclatante, ma solo una squadra che gioca finalmente a pallone. Che diverte e si diverte.
Ma la Roma, specie in casa, non è certo un avversario facile.
Scriviamo prima della partita di Europa League, e quindi analizzando la probabile formazione giallorossa, dovremmo scrivere “salvo intese”, cioè al netto di vari infortuni o affaticamenti.
Fonseca dovrebbe recuperare Under, che però dovrebbe partire dalla panchina. L’undici titolare dovrebbe essere: Lopez in porta. Spinazzola, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa.
Veretout e Pastore a centrocampo. Florenzi, Zaniolo e Perotti a giocare alle spalle di Dzeko.
La partita col Lecce ha lasciato più di un quesito in casa rossonera. Specialmente a centrocampo e in attacco.
Pioli non ha finora lasciato trapelare se schiererà Bennacer o Biglia a centrocampo. Il primo è sicuramente più mobile portato anche ad attaccare; il secondo conosce meglio gli schemi dell’allenatore ed è più portato a coprire. L’algerino è più fresco, l’argentino ha 50 minuti o poco più nelle gambe.
In attacco si ripropone il problema due punte più Suso laterale.
Piatek ha dimostrato che se servito a dovere lui segna praticamente sempre.
Leao ha dato una vivacità all’attacco che non vedevamo da anni, ma non vede la porta.
Suso deve giocare solo sulla fascia sinistra, non al centro del campo, e con pochi compiti di ritorni in difesa. E’ forse il giocatore di maggior talento che abbiamo, ma sembra decisamente fuori forma.
Paquetà è bellissimo ma raramente è anche concreto, specie a centrocampo: dovrebbe giocare lui da trequartista. ebic finora praticamente non si è visto, ma sarebbe titolare nella Crazia vicecampione del mondo.
E, infine, Calhanoglu è reduce dalla più bella partita da quando veste la maglia rossonera. Finalmente ha mostrato ai tifosi i numeri di cui è capace.
Ecco, Pioli dovrebbe trovare la quadra amalgamando quasi tutti questi giocatori, facendo delle scelte.
Tenendo conto che la fase difensiva, che prevede la copertura da parte dei centrocampisti, è al momento il nostro punto debole visto il numero di gol presi su ripartenze.
Se l’allenatore impostasse un 4-3-3, un’ipotesi di formazione potrebbe essere: Donnarumma in porta. Calabria, Musacchio, Romagnoli e Hernandez in difesa.
Paquetà, Biglia e Kessie a centrocampo.
E se come da più parti si vocifera, Suso dovrebbe andare in panchina, allora in attacco avremo Rebic e Calhanoglu a supporto di Piatek.
Leao potrà sempre entrare a partita in corso.
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