Ripartire da Paquetà e Leao A Genova si è visto che non si può prescindere da loro

11/10/2019

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Giovani, di talento e con quel pizzico di follia che li porta a fere giocate spettacolari, oltre che efficaci.
Parliamo di Paquetà e Leao, il cui ingresso in campo contro il Genoa ha ribaltato in pochi minuti la partita, tirando su il Milan - letteralmente per i capelli - dall’inferno.
Anzi, probabilmente la loro esclusione nell’undici iniziale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e Giampaolo si è avviato verso l’uscita dalla società.
E’ da loro che il nuovo allenatore deve ripartire, non fosse altro che perché gli unici a creare imprevedibilità, cambio di passo, giocate impensabili e funamboliche.
Il tacco di Paquetà che lancia Hernandez, il sombrero di Leao in occasione del rigore, oppure quel dribbling in velocità a scavalcare il difensore andando dalla parte opposta del pallone, perle che vorremmo vedere ad ogni partita. Per non parlare dell’incredibile gol del portoghese alla Fiorentina, unico lampo un una sera di buio pesto.
Sono colpi che i due giocatori hanno nel bagaglio tecnico, e su cui occorre puntare.
Anche Suso ha una gran tecnica, ma è di fatto monotematico: finta, dribbling sulla sinistra e cross a rientrare, oppure tiro in porta a uscire. Tutto qui o quasi.
Il portoghese è un 1999, mentre il brasiliano è del 1997.
Davanti a loro hanno solo margini di crescita.
E’ necessario da un lato non tarpargli le ali dando loro occasioni per giocare e fare esperienza; dall’altro disciplinarli per una miglior integrazione nella squadra.
Di certo è che occorre ripartire dal loro talento. Quello non manca di certo.



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