Il tarlo di Zvone Il gioco e l'identità sono la sua ossessione

11/10/2019

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La scelta di Marco Gianpaolo probabilmente non è mai stata del tutto condivisa da Boban, sebbene abbia partecipato alla cena finale decisiva per la firma del contratto.
Marco Gianpaolo aveva però tutte le premesse per essere un allenatore che potesse piacere al dirigente croato: predilige il trequartista, ha sempre proposto una buona consistenza della squadra e una ricerca di gioco.
In fondo, il lavoro svolto a Genova era decisamente stato interessante.
Eppure, sin dalle prime amichevoli, Zvone non ha mai dimostrato molta armonia con il mister, non ha mai mostrato di gradire il gioco e le scelte della formazione, fino a giungere nelle ultime settimane e mostrare il proprio disappunto in maniera plateale.
Boban ha portato pazienza, era perfettamente consapevole che il lavoro di Gianpaolo richiedesse tempo, ma essendo stato giocatore anche della nazionale, è convinto che si possa estrarre valore anche in pochi giorni. Per questo motivo, non vedendo progressi di settimana in settimana, è emersa in maniera sempre più evidente la voglia di cambiare fino a convincere, giorno dopo giorno, Paolo Maldini a capitolare.
E sì, perché la discussione tra i due è sempre stata accesa sulle modalità di gestione delle gare e goccia dopo goccia Boban ha riempito il bicchiere di Maldini fino a farlo traboccare.


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Non è mai partito il feeling tra il Chief Football Officer del Milan e Marco Giampaolo e l'irritazione palesata anche davanti alle telecamere nelle riprese dello stadio non ha certamente giocato a favore di una convivenza civile: Boban aveva deciso di cambiare da tempo.
Il dirigente è perfettamente consapevole che questa squadra non possa essere competitiva per lo scudetto, ma nemmeno giocare per la salvezza, e il tarlo è sempre stato quello di pretendere una squadra che possa rispondere al blasone del Milan per poter crescere nel corso dei prossimi tre/quattro anni in modo consistente.
Queste erano le premesse per cui era stato individuato Gianpaolo come allenatore, un professionista capace di lavorare coi giovani e di valorizzare il gruppo. Mancando entrambi gli obiettivi fin da subito, la pazienza di Boban si è presto esaurita.
 


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