Il problema non è averli tenuti in panchina, ma il valore Il valore di una squadra lo si vede dal monte ingaggi

13/09/2019

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Marco Gianpaolo è sotto accusa per non aver praticamente mai schierato i nuovi acquisti.
Si trincera dietro frasi del tipo "non sono pronti" e "serve pazienza", nonchè "devono capire la filosofia di gioco".
In realtà stiamo parlando di una squadra che a 45 minuti dalla fine dello scorso campionato era terza in classifica, con un monte ingaggi che è al quarto posto in Italia.
Il valore della rosa non è necessariamente significativo, nel senso che molti contratti potrebbero appartenere a posizioni del passato, ma in realtà dice molto delle ambizioni di una squadra.
Si evince da una condizione: il giocatore più pagato al Milan è Gigio Donnarumma, sul podio ci sono Romagnoli e Biglia, rispettivamente a 6 per il primo e 3,5 per gli altri.
Tra i nuovi, il più pagato è Rebic, che pur costando 3 milioni, ne costa 500 mila meno di André Silva!
Ma gli altri prendono tutti meno di 2 milioni di ingaggio, anzi, 1.5 Bennacer come Hernandez, 1.4 Leao, 1.1 Krunic e 1 Duarte.
Una squadra ambiziosa come quella dell'altra sponda del naviglio ha innestato un giocatore da 7.5 e due da 5 e ha un monte ingaggi di 24 milioni superiore.
I torinesi hanno quasi il triplo del nostro monte ingaggi e hanno innestato due giocatori da 7 milioni e uno da 8!
Il Napoli, che è una società consolidata, spende meno del Milan nel monte totale dei contratti, ma ha innestato un giocatore giovane da 4.5 e un giocatore maturo a 4.
Il mercato, quindi, non è fatto solo di soldi spesi, ma di rosa a disposizione e il Milan viene criticato aspramente per avere speso tanto per non vedere un passo in avanti significativo.
Ma siamo sicuri che Marco Gianpaolo potesse davvero fare di più con la rosa a disposizione e con i giocatori arrivati davvero a ridosso dell'inizio del campionato?
Il dubbio non si può sciogliere, ma è evidente che l'allenatore ha a disposizione una rosa inadatta al gioco che voleva esprimere e l'esempio è il tentativo di inserire Suso come traquartista.
La società, quindi, ha delle colpe serie in questo avvio, ma ha la scusante di aver scelto giocatori in prospettiva e con contratti lunghi.
Il problema non è quindi, per via Aldo Rossi e per la proprietà, creare una squadra fortemente competitiva, ma costruire un progetto che possa permettere di crescere.
Con oltre 200 milioni di peso dei contratti della rosa considerando le tasse ci si aspettava qualcosa di più di uno striminzito 1 a zero contro il Brescia e una sconfitta a Udine senza tiri in porta.
E' lecito aspettarsi qualcosa di più rispetto alle passate stagioni, ma senza cambiare i giocatori non funziona. E' un po' come avere Muti, ci perdonerete il paragone, e poi una serie di orchestrali presi dalla strada, magari anche eccezionali come solisti, ma non all'altezza di suonare in maniera indimenticabile alla Scala.


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