Il problema delle fasce è la timidezza? I terzini e i laterali devono lavorare di più

13/09/2019

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Uno dei dettami più precisi di Marco Giampaolo è il lavoro sulle fasce.
Il Milan in queste prime due partite, ma anche nelle amichevoli, non ha mai creato un'azione con uno strappo deciso sulle fasce, fatta eccezione dell'ingresso di Kessie contro il Brescia.
Terzini e laterali di centrocampo faticano a trovare i movimenti ed esprimere un gioco offensivo e propositivo, fatto di sovrapposizioni e movimenti verso lo spazio.
Non si richiede necessariamente la profondità, ma la ricerca degli spazi sì.
Guardare Rodriguez giocare con la Svizzera e ritrovarsi un giocatore differente rispetto a quello timido di Milano è un contraccolpo forte.
Possibile che in nazionale si proponga e spinga, mentre al Milan si limiti a qualche giravolta per un appoggio facile facile?
E Calabria, o Conti, dall'altro lato, possibile che non riescano mai fare breccia nelle difese avversarie? (Conti per ora è scusato visto che le partite le guarda e basta).

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C'è un evidente problema, che potrebbe essere semplicemente timidezza, la paura di sbagliare, di farsi puntare il dito addosso.
Eppure, se si vuole far svoltare la carriera, un giocatore deve avere coraggio, andare oltre le proprie possibilità tecniche e tattiche, evolversi o magari, diventare un attimo incosciente, non necessariamente spregiudicato.
Invece no, al Milan sulle fasce ci si limita a fare il compitino, a restare ordinati, a fare il passaggio corto nel migliore dei modi.
Solo che senza coraggio sulle fasce, dove vogliamo che spunti il coraggio, in mezzo?
Marco Giampaolo sembra aver capito che il problema sta nelle fasce, vedremo a Verona se le sue attenzioni avranno avuto successo.
 

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