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“Il Milan deve essere ricostruito” sono le parole che si sentono con maggiore frequenza a Casa Milan.
La scelta di puntare sull’usato sicuro Leonardo non ha portato risultati apprezzabili, tanto che il dirigente è stato accompagnato all’addio.
Non è una questione di fiducia, che non è mai stata messa in discussione, piuttosto di modo di operare.
Non è piaciuta la gestione dei Mister, non solo Gattuso ma di tutta la compagine, nonché le scelte sulle giovanili.
Paolo Maldini ha preteso autonomia e garanzie, ma anche un team diverso dal punto di vista del comportamento.
Lo stile Milan deve essere al centro del progetto e si capisce già molto da questi primi passi.
Intanto, nessun annuncio è conferenza per il team che è già all’opera, si attende che tutto sia nelle caselle giuste per fare una conferenza di presentazione, che potrebbe essere contestuale alla partenza del ritiro.
Basso profilo e concretezza sono le richieste di Paolo sposate da Gazidis, Scaroni e Elliott, per ripartire.
Un progetto che deve durare e posare le fondamenta per ritornare ai vertici.
Non sarà facile, i tavoli aperti e i fronti sono parecchi, ma l’approccio deve essere chiaro e pragmatico.
Anche le cessioni, necessarie per rientrare nei parametri europei, sono viste in chiave futura.
Il progetto, oggi, c’è, ma poi bisogna realizzarlo è lì non dipende solo dalla disponibilità economica e la capacità dei dirigenti, ma dal mercato.
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