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Il derby ha evidenziato un problema che da tempo attanaglia il Milan e non solo quello di Gattuso: la mancanza di gioco per la punta.
Abbiamo sopperito a questa lacuna con colpi del singolo (quasi sempre Piatek) ma non abbiamo risolto il problema.
Se in tutto ciò ci mettiamo lo scadimento di forma - anche per la pubalgia – di Suso, una fonte di cross decenti, ecco che Piatek rischia di passare un numero cospicuo di partite come contro l’Inter: nullo circondato da due avversari.
Con Rodriguez bloccato e Calabria che limita le sue discese per il momento no di Kessie, anche le fasce non producono gioco. Se poi abbiamo Calhanoglu che arretra fin davanti alla difesa e Paquetà che non riesce a “strappare” per creare superiorità o giocare in agilità con qualcuno, l’attacco diventa sterile e prevedibile.
Vediamo quindi lanci lunghi su Piatek, che non è certo Ibrahimovic, che non fanno altro che deprimere il giocatore e restituire la palla all’avversario di turno.
Non è un problema evidenziato solo con l’Inter.
Già il Sassuolo ci aveva ben imbrigliato, e il risultato contro il Chievo era stato un po’ oltre i nostri meriti.
Ormai l’hanno capito tutti che Suso era la fonte del nostro gioco e che ora, fuori condizione, è facilmente controllabile, rendendo sterile il nostro attacco.
Occorre quindi che Gattuso intervenga sulle posizioni di Calhanoglu e Paquetà, spostando magari il brasiliano più vicino a Piatek, per poter esser più efficace e non lasciare sempre il polacco da solo in mezzo a 2-3 difensori.
E se Suso non riesce a esprimere il suo potenziale per problemi fisici, inserire Castillejo, che ultimamente quando è stato chiamato in causa ha risposto piuttosto bene. Non avrà i colpi di Suso, ma almeno un minimo di freschezza atletica in più si.
Magari da lui e dal brasiliano qualche pallottola in più al pistolero potrebbe arrivare.
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