Il ritorno dell’alberello La soluzione più logica con gli attuali giocatori a disposizione

01/02/2019

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La sessione di mercato invernale si chiude per il Milan con gli arrivi di Paqueta e Piatek e con la partenza di Higuain. Nei fatti la dirigenza rossonera ha quindi sostituito il lungodegente Bonaventura con il brasiliano ex Flamengo ed il centravanti argentino con l’ex genoano.
La rosa quindi è rimasta la stessa come composizione numerica rispetto al mese di agosto, quando il Milan si presentava sulla griglia del campionato con l’ambizione di poter puntare al quarto posto, utile per arrivare a disputare i gironi di Champions League.
Il Milan attuale ha pertanto due giocatori in più di grandissimo talento (sia Paqueta, sia Piatek hanno mostrato grandissime qualità), ma ha perso un grande attaccante come Higuain ed un centrocampista di enorme valore come Jack Bonaventura.
La discussione sull’essersi rinforzati o meno può essere scolastica: il Milan probabilmente è più forte sul lungo periodo, dato che l’aspettativa di carriera dei due nuovi arrivati, per ovvie ragioni anagrafiche, non può che essere migliore rispetto a quella di Higuain e Bonaventura.
Permane però il dubbio sulla continuità di due giocatori giovani e, soprattutto, restano intatte le perplessità sul non avere potuto o voluto dare qualche giocatore in più a Gattuso che, nel mese di dicembre, è stato addirittura costretto a fare le nozze coi fichi secchi.
A questo punto, non essendo arrivata la famosa ala sinistra ed il centrocampista in grado di dare alternative di gioco ad un tecnico che, come prima riserva dei mediani, ha il bravo ma limitato Josè Mauri, conviene iniziare a valutare qualche soluzione tattica diversa dall’ordinario.
Attualmente, il 4-3-3 di Gattuso non può che avere un impianto ed una strutturazione marcatamente difensivi e rinunciatari.
Certo il rientro di Biglia potrà rappresentare un valore da metà febbraio in poi, ma le condizioni del giocatore argentino andranno valutate con molta attenzione.


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Un infortunio come quello patito da Biglia infatti non è un semplice stiramento, bensì una ricaduta su una zona muscolare delicata (polpaccio) e già precedentemente martoriata. Il fatto che l'argentino abbia dovuto subire un intervento per un problema muscolare la dice lunga sulla gravità del suo infortunio.
Ecco allora che, complicatasi la via del 4-3-3 stante la mancanza di un’ala sinistra di ruolo, di un regista in grado di dare i tempi al gioco e di un centrocampista di inserimento che vada a chiudere l’azione sul secondo palo, probabilmente la miglior soluzione è un ritorno all’antica formula dell’albero di Natale di ancelottiana memoria.
Sarebbe una strutturazione di campo utile a consentire maggior libertà di espressione ai migliori talenti in organico come Suso e Paqueta, i quali verrebbero messi alle spalle della prima punta Piatek. Il 4-3-2-1 inoltre, appare il modulo migliore per beneficiare degli inserimenti senza palla del rientrante Andrea Conti.
A Gattuso quindi passa ora la palla: il nostro allenatore deve ponderare e deve capire se un eventuale cambio modulo possa portare maggiori benefici rispetto al 4-3-3.
A nostro personale avviso, con gli uomini attualmente a disposizione, la scelta dell’alberello sarebbe con ogni probabilità la più pertinente.

Capitan Uncino



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