Leonardo, completa l’opera! Il cuore c’è, ma per la Champions ci vuole altro…

09/11/2018

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Una settimana, tre partite, 9 punti. Solo per questo il godimento del tifoso rossonero dovrebbe essere altissimo, se poi aggiungiamo il fatto che le ultime due vittorie sono scaturite dopo il minuto novanta, possiamo constatare che il morale è alle stelle.
Se la dea bendata ci ha strizzato l’occhio sul rettangolo di gioco, un po’ meno per l’integrità fisica della rosa. Siamo contati ed alcuni infortuni non sono di poco conto, e domenica al Meazza arriva l’incazzata Vecchia Signora, recuperata e superata all’ultimo respiro dal quel simpaticone del Mou.
Arriviamo a questo match clou incerottati all’inverosimile, sperando di non perderne altri a Siviglia, in una coppa che in questo momento è più un fastidio che un valore aggiunto.
Contro i gobbi non c’è partita, ma nel calcio mai dire mai. Fortuna vuole che poi ci sarà la sosta, fondamentale per ricaricare le batterie e presentarsi alla nostra prima finale stagionale, la trasferta di Roma contro la Lazio.
Il tanto bistrattato Rino, sta guidando con il suo consueto piglio questa nave nelle burrascose acque agitate. Infortuni, rosa corta, FPF, voci di mercato su giocatori e allenatori. Testa bassa, ha lavorato duramente, non mollando alle prime difficoltà. Dopo 11 partite siamo al quarto posto, una chimera guardando gli ultimi anni.
Qualcuno dovrebbe chiedergli scusa: deriso troppo velocemente, con una mancanza di rispetto degna del solito “tifosotto” medio italiano. Bravo Rino, bravi anche i giocatori che si sono stretti attorno al proprio allenatore, quando potevano benissimo approfittarsene.
Adesso però sta alla società completare l’opera, perché giocare con la dea bendata è pericoloso. Leonardo e Maldini devono portare almeno tre giocatori pronti a scendere in campo. Perdendo Caldara e con un centrocampo così risicato, c’è bisogno di un centrale difensivo e di un centrocampista come minimo sindacale.


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Poi ci sarebbe la ciliegiona Ibra, un affare economico e tecnico, utile anche per far rifiatare la coppia Higuain-Cutrone.
Leonardo deve completare l’opera se vogliamo avere nel lungo periodo velleità per un posto nella prossima coppa delle grandi orecchie. Fino a dicembre ci aggrapperemo al nostro condottiero in panchina, ma dopo le speranze saranno tutte rivolte verso la società.
Della pagliacciata del fair play finanziario stendiamo un velo pietoso. Aveva ragione come spesso capita il Silvione: Superlega tra le migliori d’Europa e tanti saluti alla Uefa.
E mentre lo “svedesone” mai dimenticato è indeciso sul da farsi, qui a Milano si sogna il suo ritorno, forse solo in ricordo dell’ultimo Milan vincente. Sono passati quasi sette anni, sembra una vita!

N.B. Non usiamo mai il nota bene, lo troviamo poco elegante, ma questa volta non potevamo passarci sopra. Due saluti particolari vanno al guardalinee di Udine che non si è ancora capito cosa stesse sbandierando ed al tecnico audio di Sky che proprio sul gol ha spento il microfono del super partes Lele Adani. La garra burina di Romagnoli non sarà charrua, ma fa godere ugualmente!

FVCR
YouRedBlack
 


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