La delusione Calhanoglu Il turco non riesce ad imporsi. Il fantasma di Bonaventura si agita alle sue spalle

10/11/2017

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L'arrivo in estate di Hakan Calhanoglu è stato salutato con un certo stupore da stampa e tifosi dato che il giocatore turco, fino a quel momento, mai era stato accostato al Milan.
Ed in effetti, la dirigenza rossonera fino a quel momento si era più orientata su profili tecnicamente diversi come Forsberg e Keita, ossia esterni offensivi veri e propri.
Il numero dieci turco invece può anche giocare come esterno offensivo ma si trova più a suo agio nei panni del trequartista dietro la punta. Le difficoltà iniziali di Montella nel trovargli una collocazione in campo sono nate proprio in ragione di queste sue caratteristiche atipiche.
Nelle prime amichevoli in cui il Milan è stato impostato sul 4-3-3 (modulo sul quale è stato anche impostato il mercato estivo), Calhanoglu giocava mezzala e Bonaventura agiva da esterno sinistro d'attacco.
Ciò andava lievemente in controtendenza rispetto alle aspettative iniziali in quanto si pensava che l'inquadramento nei ruoli sarebbe stato opposto per i due giocatori.
Calhanoglu tuttavia nel ruolo di mezzala faceva fatica perchè non ha i tempi di inserimento partendo da quella zona di campo e perchè non è un giocatore completo in fase di non possesso.
Il modulo tattico attuale, il 3-4-2-1, arrivato dopo una serie di esperimenti e cambi, sembrava fatto apposta per valorizzarlo. I risultati però sono stati alquanto magri.


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Nè un gol decisivo (solo una rete ininfluente col Chievo), nè un assist vincente per Calhanoglu che, sinora, ha dato saggio delle sue doti solo nella trasferta di Vienna a settembre.
Troppo poco per essere il numero dieci del Milan: la sensazione è quella di un buon giocatore finora schiacciato dal peso del numero di maglia che indossa e da una squadra che di aspetta da lui cose che non ha.
Il giocatore turco infatti è un ottimo tiratore, calcia bene in porta da qualsiasi posizione, ma non è una fonte di gioco perchè non salta l'uomo facilmente e non è un assist-man sublime.
Per tutti questi motivi è facile pensare che, già dalla prossima gara col Napoli, Montella potrebbe optare per Bonaventura titolare al suo posto. L'ex atalantino è un giocatore regolare, abile a tenere palla, meno goleador, ma più funzionale alla squadra rispetto al turco. Il tempo, per Calhanoglu, sta purtroppo per scadere inesorabilmente.


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