Montella, ma ci fai o ci sei? Faccia il modulo che crede ma non lasci i migliori in panchina

15/09/2017

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Domenica sera, dopo la partita del Diavolo, la maggior parte dei supporter avrebbe gettato il televisore fuori dalla finestra.
Un Milan vergognoso, veniva preso a pallate da una Lazio cinica e spietata. Dalla pia illusione di esser diventati con un colpo di bacchetta magica una grande squadra, si è passati a rivedere il solito Milan degli ultimi anni. Quello sbertucciato e anonimo che la nuova proprietà sembrava aver allontanato per sempre.
Come sempre manca di equilibrio il giudizio dei più, soprattutto quello dei media, che non aspettavano altro che il primo passo falso per cominciare il tiro al bersaglio. Undici giocatori nuovi inseriti, una squadra completamente rifondata, con un’età media che la rende la più giovane delle serie A, alti e bassi durante la stagione.
Questo sarà inevitabile, anche se ci si aspetta molto da chi ha speso più di 200 milioni di euro, ribattono i soloni.
Numeri come sempre sparati a caso, sta di fatto che Montella si deve dare una svegliata ed assemblare nel modo più veloce possibile la sua compagine.
Non c’è tempo da perdere: l’obiettivo Champions è prioritario per il progetto rossonero, i posti sono contati e le pretendenti ardono più che mai per accaparrarsi gli introiti che porta la qualificazione alla Coppa dalle grandi orecchie.
La rosa anche se incompleta in alcuni ruoli, è all’altezza per giocarsela alla pari con tutte, tranne Juve e Napoli, ancora di un altro livello.
La palla passa all’allenatore adesso, forse rimasto folgorato dal magico Milan di agosto, quello che piallava le armate macedoni e albanesi. Ancora succube dal suo capolavoro nell’impresa di Crotone e la vittoria risicata ed immeritata con il Cagliari, Vincenzella domenica ha deciso di andare all’Olimpico mettendo in campo i 4 moschettieri, che tanto bene avevan figurato nei preliminari di Europa League.


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Dal Gallo Cutrone a Marcos Calabria, passando per Ryan “Giggs” Borini e il capitano di mille battaglie, meglio noto come “Catorciolivo”. Un capolavoro degno del mago dell’horror verrebbe da dire.
Si prenda le sue responsabilità il mister, reo di aver pensato di andare a fare una scampagnata a Roma, e non riuscendo nemmeno a dare la sterzata a gara in corso. Un Milan indecente per la sua remissività dopo esser andato sotto più volte e non avendo mai la forza e la voglia di reagire.
Una brutta botta, che speriamo sia servita per far capire che la velocità delle gambe è più importante della velocità della lingua. Parlano tutti ormai, quando forse sarebbe meglio lavorare in silenzio.
Decida lui il modulo, ma non si permetta più di lasciare 65 milioni di euro in panchina per far giocare un ragazzo ancora acerbo seppur promettente. Non si permetta di pensare di far turnover in campionato per poi mettere i titolari nei primi turni di EL.
Mettere il 18 mezzala è da ritiro del patentino. Perseverare con Borini è da masochisti. Proporre Giamburrasca Calabria non ha motivo quando hai uno più rodato come Abate a scaldar la panchina.
Il dubbio sorge spontaneo: Montella ci fa o ci è?
FVCR

YouRedBlack



 


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