Bonucci: un segnale al calcio italiano Il Milan è tornato protagonista del calciomercato

14/07/2017

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Se un anno fa qualcuno avesse detto o scritto che il Milan poteva andare dalla Juventus pluricampione d’Italia per tentare di scipparle uno dei suoi migliori giocatori, le risate sarebbero scoppiate da parte di molti.
Immaginare infatti una eventualità del genere era qualcosa di utopistico visto che la Juventus appariva tornata ai suoi fulgidi splendori precedenti il 1986, ossia l’anno dell’avvento nel calcio italiano dell’imprenditore Silvio Berlusconi, l’uomo che portò una vera e propria rivoluzione copernicana.
Ed invece a distanza di solo un anno, l’universo rossonero sembra essere totalmente mutato, con la nuova dirigenza del club che ha portato a compimento già otto operazioni di mercato, sette arrivi ed il rinnovo ostico di Gigio Donnarumma.
Nelle ultime ore è così circolata con insistenza la voce di un Milan che sarebbe interessato al centrale difensivo bianconero Leonardo Bonucci. Si è parlato di contatti fra le parti e di possibile offerta concreta del Milan qualora il giocatore fosse sul mercato.
In questo momento, a giudizio di chi scrive, è difficile ipotizzare una operazione di questo genere, per la semplice ragione che la Juventus, anche nell’ipotesi di una cessione dolorosa del suo numero 19, opterebbe per una destinazione estera.
Tuttavia, quel che va registrato non è tanto il tentativo del Milan per Bonucci o le difficoltà della Juventus nella gestione di questo calciatore, bensì il ritorno a pieno titolo sulla scena teatrale della scala del calcio da parte del Milan. Sembra quasi un messaggio in codice ai vertici bianconeri che, in questi anni, hanno vinto con pieno merito sei scudetti di fila ma in 5 campionati su 6 non hanno avuto un competitor reale, né sul mercato né tantomeno sul campo.
Addirittura nella scorsa estate, con le milanesi assillate dalle difficoltà dei cambi di proprietà, la Juventus si è consentita il lusso di andare dalla Roma e dal Napoli, ossia dalla terza e dalla seconda classificata in campionato, a prendere i loro migliori giocatori pagando loro le clausole rescissorie.


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Nessuna trattativa quindi, attuazione perfetta del classico detto “pagare moneta, vedere cammello”. Quello è stato senza ombra di dubbio il momento più basso del calcio italiano come competitività con la Juve nei panni di Gulliver e gli altri nei panni dei lillipuzziani.
Oggi invece bisogna registrare che il Milan è entrato prepotentemente sulla scena diventando non solo una squadra che, finora, ha investito circa 150 milioni di euro sul mercato alla metà di luglio, ma anche la squadra che può pensare di mettere sotto pressione e sotto tentazione i giocatori dell’armata juventina.
In 30 giorni, Fassone e Mirabelli hanno respinto gli assalti bianconeri per Donnarumma ed hanno portato in reazione un assalto del Milan a Bonucci, carpendo l’ascolto del difensore che, probabilmente, non è insensibile alla maglia rossonera.
Difficile che l’operazione si faccia, ma il Milan adesso verrà guardato con un timore reverenziale diverso da tutti quanti. Soprattutto da coloro che, fino ad un anno fa, potevano semplicemente scegliere i giocatori da prendere. Il ritorno della concorrenza vera è sempre la migliore garanzia possibile su quel valore fondamentale chiamato competitività.

Capitan Uncino

 


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