Lasciateli lavorare Tare e Allegri hanno appena iniziato. Un mantra inutile

13/06/2025

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Noi tifosi milanisti ci saremmo anche rotti i maroni di veder ogni anno vendere e svendere i migliori giocatori e ricominciare ogni stagione da zero per costruire una squadra.
Avevamo un team vincente, con cui abbiamo vinto uno scudetto e siamo arrivati secondi l’anno successivo.
E’ stato praticamente tutto smantellato. E come nel giro dell’oca si riparte dal via.
Via, come l’uscita di Reijnders, cui seguiranno altri compagni. E noi tifosi seguiamo interdetti, con i soliti ottimisti (ma saranno milanisti veri?) che ripetono: “il mercato si giudica alla fine”.
Peccato che alla fine dal campionato, il giudizio sul mercato è ancora peggio di quello dato l’estate scorsa: tolti Reijnders e Pulisic il resto non avrebbe diritto di cittadinanza a Milanello e la maglia rossonera dovrebbero comprarla in qualche store.
E’ vero che Allegri, ma soprattutto Tare, sono appena arrivati, ma le mosse della dirigenza sono indirizzate più sulle (s)vendite che sulle vendite.
Quasi che ciò che il buon Igli tenti di costruire, venga sminuito dalla trimurti Ibrahimovic, Furlani, Moncada.
Per quanto possa esser bravo, sarà difficile far arrivare una decina di giocatori come servirebbero ad Allegri.
“Lasciamoli lavorare” è il mantra che chi ha interesse a mantenere tranquilli i tifosi ripete ad nauseam.
Però così l’entusiasmo scema e vedremo quanti si abboneranno per la prossima stagione.
Se si abbassano anche gli incassi di San Siro, oltre ai mancati introiti UEFA, scommettiamo che Pinocchio Ridens si rabbuia e magari inizia a preoccuparsi?



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