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La prestazione del Milan contro lo Slovan Bratislava ha lasciato un profondo segno di interrogativo sul futuro della squadra. Una vittoria dal sapore amaro che, a prima vista, potrebbe sembrare un risultato accettabile contro una formazione di livello inferiore, si rivela invece come sintomo di una preoccupante fragilità difensiva.
La rapidità con cui il vantaggio, siglato da Pulisic, è stato annullato, evidenzia una mancanza di compattezza e di attenzione in fase di ripiegamento, aspetti che l’allenatore Paulo Fonseca dovrà necessariamente affrontare con la massima urgenza.
L’azione che ha portato al gol di Berseghyan, un giocatore che ha saputo sfruttare al meglio una situazione di grave disorganizzazione tattica, rappresenta un campanello d’allarme più che evidente.
La facilità con cui l'armeno è riuscito a penetrare la linea difensiva rossonera, praticamente senza opposizione, è emblematica della situazione critica che sta attraversando la squadra meneghina.
Non si tratta di un episodio isolato, ma di un problema strutturale che ha radici profonde nella tattica e nella mentalità della squadra.
Analizzando con maggiore attenzione l’azione, si evince che l’errore non risiede tanto nella singola disattenzione, quanto nella disposizione generale della squadra.
Il dato numerico, sette giocatori rossoneri nell'area avversaria durante un calcio d'angolo, descrive un quadro preoccupante.
Mentre l'attacco milanista si concentrava nell'area di rigore avversaria, la difesa si è ritrovata incredibilmente scoperta, lasciando ampi spazi per il contropiede.
Il rapido ribaltamento di fronte, reso possibile dalla facilità con cui lo Slovan ha recuperato il pallone, ha esposto in modo drammatico le debolezze difensive del Milan.
La mancanza di copertura, l’assenza di un pressing efficace e la scarsa attenzione alla fase di transizione hanno permesso a Berseghyan di partire da una posizione avanzata, praticamente a metà campo, e di arrivare davanti a Maignan senza incontrare la minima resistenza.
Un'azione che evidenzia un clamoroso vuoto tattico e una evidente mancanza di disciplina da parte dei giocatori.
La leggerezza con cui il centrocampista slovacco ha superato la retroguardia rossonera, battendo agevolmente il portiere con un preciso tiro sotto, sottolinea la gravità della situazione.
Oltre alla chiara inadeguatezza difensiva, si può ipotizzare anche una mancanza di comunicazione e di sincronia tra i giocatori in campo.
Sembra che durante l'azione, ci sia stata un'assenza di coordinamento tra i vari reparti, lasciando ampi spazi liberi e creando una falla letale nello schieramento difensivo.
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