Il derby ed i moralisti del motorino Sono sempre loro, e chi se no?

15/09/2023

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Forse arriva troppo presto, ma è come il Natale, quando arriva, arriva. Ci arriviamo con la solita fortuna legata agli infortuni, chissà quando potremmo disputare questa gara al completo, è dai tempi di Schiaffino che non succede. Ma bando alle lacrime, le lasciamo a mister “Spiaze”, allenatore fatto su misura per loro.
Sarebbe anche ora di giocare un derby con un atteggiamento diverso, gli ultimi quattro sono stati una pena. Da una parte chiediamo al mister di inventarsi qualcosa, non è concepibile che contro loro non riesca mai a trovare le contromisure.
Padre Stefano non è uno sprovveduto, ma nella stracittadina non riesce mai a imbrigliare l’avversario, cosa che invece capita con altre squadre. Non è solo questione di tasso tecnico, il Milan ha fatto negli anni “Pioliani” grandi partite anche con avversari di alto rango, ma contro di loro poche volte ha fatto la prestazione di livello assoluto. Vedremo se l’alchimista di Milanello questa volta abbia preparato qualche novità a riguardo.
Senza Tomori e Kalulu, salta subito all’occhio che diventa difficile giocare alti come solito, vista anche la presenza di Kjaer nel duo di difesa. Oltretutto, rimaniamo con due centrali difensivi senza alternative in panca se non il giovane Pellegrino.
Sarà anche una partita mentale, perdere gli ultimi derby non vorremmo avessero lasciato qualche scoria in testa ed una sorta di timore reverenziale. Insomma, siamo curiosi di vedere come si comporteranno i nostri, per alcuni sarà anche il primo derby milanese, un’occasione in più per presentarsi nei migliori dei modi.
In un Paese normale si parlerebbe solo di questa gara, ma sembra che la cosa più interessante del momento siano i fischi di San Siro durante l’ultima della Nazionale. Se il tifoso non può nemmeno fischiare allo stadio, allora chiudiamo tutto questo già ignobile teatrino. Mettiamo il lucchetto nuovamente ai cancelli degli impianti sportivi come nel periodo pandemico, lasciamo questi incivili fischiare dal divano di casa. Siamo sorpresi che dalla Federazione non abbiano ancora aperto fascicoli accusatori verso il Milan, aspettiamo con ansia. Fa niente poi se alcuni ululano allo stadio, gridano zingaro tutta la partita, sfoggiano croci celtiche o simboli nazisti.
Gli stessi pennivendoli acchiappa like si sfidano a colpi di post moralisti sui social, dimenticandosi che sono propri i tifosi con la loro passione a tenere in piedi l’intero baraccone. Non hanno ancora capito il motivo di questa ferita che mai si rimarginerà tra il tifo rossonero, e non solo, ed il mangiatore di sfogliatelle. Eppure, non è difficile capirlo: il ragazzo e la famiglia sono stati omaggiati di diverse vagonate di soldi ed è stato fatto crescere in maniera protetta da tutto l’ambiente Milan, quando ad un certo punto ha deciso di andarsene da codardo, senza una parola, ma soprattutto a parametro zero. È l’ultima cosa che ha fatto imbestialire il tifo organizzato, se il valore della parola dei giocatori ormai rasenta lo zero, diverso è quello del cartellino. Il ragazzo ha tergiversato per mesi senza firmare il rinnovo e prorogando ogni possibile scelta, ma aveva un’unica idea in testa fin dal principio, quella di andar via a zero per prendere ingaggio e commissioni monstre.
Da uno cresciuto nelle nostre giovanili e fatto esordire a 16 anni nel massimo campionato, ci si aspettava altro comportamento, visto anche il “trattamento di favore” avuto verso il fratello. Ma ormai è una storia vecchia e noiosa, sta di fatto che i fischi quando torna a casa nostra sono comprensibili e ci saranno sempre, proprio perché è casa nostra, Nazionale o non Nazionale. Si fischia l’uomo, anche se ultimamente pure il giocatore li meriterebbe. Non è cresciuto per nulla negli ultimi anni, i soldi fanno la differenza in banca ma non in campo.
Fu fischiato pure Kessiè, e addirittura quando ancora giocava per i nostri colori, con un campionato da vincere, tra l’altro. Non vediamo perché ci debba esser tutto questo clamore, tra l’altro a pochi frega della Nazionale, anzi, visto lo schifo che rappresenta il sistema calcio nostrano, più perde è più siamo felici. Due parole sono inevitabili anche su quelli là, i moralisti con lo smoking bianco, quelli del filosofo Frattesi, o meglio, Rattesi.
Sarà che la partita si avvicina, ma forse è perché sentire loro ogni volta fare i professoroni ci “triggera” notevolmente, questo ormai non dovrebbe più sorprenderci. Vorrebbero insegnare agli altri le regole del tifo, quelli del motorino lanciato dal secondo anello, del derby sospeso per evidente inferiorità, quelli salvati dalla prescrizione, quelli dei fischietti per contestare il Fenomeno appena arrivato da noi, quelli che hanno occupato la prima pagina della Gazzetta ogni santo giorno estivo per insinuare di tutto e di più su Lukaku. Che piccolo particolare, non era un giocatore di loro proprietà.
Una campagna mediatica mai vista in tutti questi anni, va bene che è il giornale di partito, ma neanche il Manifesto con il grande Pres si abbassava così tanto. Ci raccontano che hanno presentato il progetto stadio a Rozzano, non vediamo l’ora che venga fuori tutta la verità anche su questo.
Sempre loro, e chi se no?
FVCR

YouRedBlack


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