Fate riscattare quella benedetta scintilla! Non ti tradirò mai!

03/02/2023

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Siamo qui che incrociamo le dita: è bastato un gennaio anomalo per distruggere tutte le nostre certezze. Uno tsunami improvviso che ha spazzato via tre anni di cammino in crescendo. Un percorso lungo che ci aveva trasportato dal vergognoso Milan “Giampaoliano” al meraviglioso Milan “Piolesco”.
Quel lockdown ci aveva ridato una squadra che era tornata a farsi amare, che non aveva paura di nessuno, che imponeva la propria filosofia su qualsiasi campo con una spensieratezza da far invidia. Nessuno mai si spiegò cosa successe in quel periodo tra lo scoppio della pandemia ed il ritorno in campo nell’estate 2020.
Sembrava quasi un incantesimo: avevamo lasciato un Milan perdente in casa col Genoa e lo abbiamo ritrovammo spumeggiante. Molti ancora non hanno capito quale sia stata la pozione magica utilizzata ai tempi, più o meno la stessa cosa inspiegabile che sta succedendo dal minuto 86 di Milan-Roma. Dopo quella partita, il diavolo si è sciolto completamente come neve al sole. Cinque gare che dire vergognose si fa un complimento, togliendo un secondo tempo di orgoglio in quel di Lecce.
In queste settimane si leggono i più disparati motivi che hanno portato il Milan in questa situazione, alcune anche pertinenti, ma che non possono spiegare completamente tale obbrobrio. Il Milan di oggi fornisce prestazioni imbarazzanti ed è molto preoccupante, perché succede da cinque gare consecutive.
La squadra è completamente in confusione mentale, reparti sfilacciati, infortuni che non mancano mai, qualche scelta tecnica discutibile e un pizzico di sfortuna che non guasta mai. Tutti hanno delle colpe, inutile far il tiro al piccione; Pioli e Tatarusanu c’erano anche lo scorso anno, ed è troppo facile riassumere tutto citando questi due nomi. Sarebbe confortante sapere che con il ritorno di un portiere titolare, il Milan tornerebbe quello di prima della sosta. Ma non è così purtroppo, anche i giocatori più rappresentativi sono in una fase di involuzione rilevante.
La nostra forza è sempre stato l’essere “squadra”, l’esserlo anche in mezzo alla tempesta. Non ci siamo mai snaturati e nemmeno abbattuti, in qualsiasi situazione delicata in cui siamo incappati. Oggi il Milan non gioca da squadra, e questo è il dato più preoccupante da evidenziare. Si stanno mostrando le peggio cose mai viste nelle ultime gare e sembra ci siano difficoltà a trovare il rimedio.
Domenica c’è la stracittadina, sulla carta non c’è gara visto il momento di forma. Confidiamo però nell’orgoglio dei campioni d’Italia, un qualcosa che devono cercare loro dentro sé stessi, anche perché fuori, i tifosi veri, anche in questo periodo incitano a più non posso i loro idoli. Inutile soffermarci su chi in questi giorni sta insultando allenatore, giocatori e staff dirigenziale dopo lo scudetto più bello di sempre.
Un po' tutti alla ricerca di una popolarità social temporanea rinnegando la loro fede. Si grida allo scandalo per il mercato nullo di gennaio, quando basterebbe vedere quanto ha speso la società in estate e metterlo in relazione con il resto della serie A, un movimento ormai morto e sepolto. I giornalisti inventano casi che non esistono, addirittura smentiti dai diretti interessati, e smentiti da loro stessi poco dopo, come se avessero nell’utilizzo del vocabolario d’italiano.
Potremmo parlare di tutto oggi, ma abbiamo un solo pensiero, uscire da questo momento buio il più in fretta possibile. Anche perché domenica c’è la partita contro gli “onestoni”, quelli che anche fregandosene delle regole non vengono mai puniti.
Oggi non basterebbe accendere un cero in chiesa, ma chissà che in quel di Milanello si siano guardati negli occhi e sia scattata quella benedetta scintilla spenta qualche settimana fa.
FVCR

YouRedBlack


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