Un disastro targato Pioli Squadra senza equilibri e offensivamente monca

27/01/2023

Sommario di questa settimana

Sfoglia, usa mouse e frecce

______

Elencare i numeri delle ultime partite del Milan rischia di essere un mero esercizio di tristezza; meglio quindi trascendere, anche perché l’impietoso incedere di certe prestazioni è rimasto ben impresso nella mente dei tifosi milanisti che sono trasecolati dinanzi a tale scempio e che si chiedono come sia possibile che la squadra campione d’Italia in carica possa prendere due reti dal Lecce (e avrebbero potuto anche essere quattro), tre sberle dall’Inter (lasciando sul tavolo un trofeo) e quattro pugni in faccia dalla Lazio, con la squadra biancoceleste che nei minuti finali si è persino fermata dinanzi all’impotenza rossonera. Il Milan purtroppo paga le scelte di un allenatore presuntuoso, borioso, arrogante, che ritiene i principi di calcio e l’identità di una squadra due mantra immodificabili. “Andiamo avanti con le nostre idee” è il motto di Stefano Pioli. Eppure, dinanzi a questa carneficina, si potrebbe anche iniziare ad avanzare qualche critica al buonista di Parma che gode di un’aura di intoccabilità che non è giustificata dal suo palmares. “Ha fatto un miracolo” continuano a ripetere in molti, forse ingannati dalla somiglianza fra Pioli ed un vecchio frate di Pietralcina. In realtà Pioli ha vinto uno scudetto con pieno merito, ma questo non basta per essere un allenatore da Milan. Per farlo serve andare oltre i dogmi demenziali dell’identità e delle idee. La forma deve sempre prevalere sulla sostanza. Ed invece il mister sta continuando a proporre un Milan completamente privo di equilibri, spaccato, in cui le distanze tra i reparti sono diventate autostrade nelle quali gli avversari mettono la quinta per fare male alla difesa meno protetta della Serie A. A ciò si aggiunga un modo di attaccare che ormai tutti hanno capito come disinnescare; basta mettersi bassi a fare densità e il Milan raramente troverà gli spazi per triangolare nello stretto, dato che fra i dogmi del tecnico emiliano esiste l’impossibilità di attaccare l’area avversaria con cross dal fondo. Dinanzi a tutto questo Stefano Pioli continua a ripetere che ha capito quali sono i problemi e che sa bene dove deve intervenire. Forse tutta questa sicurezza è il suo principale tallone d’Achille. I dubbi, da sempre sono maestri di virtù. Le certezze effimere invece, col tempo, si trasformano in convinzioni. E le convinzioni, si sa, sono nemiche giurate della verità.

Capitan Uncino



Libro per veri tifosi rossoneri

2.99


Se ti è piaciuto, condividilo!

Leggi il prossimo articolo
La magia è evaporata



Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana

Leggi e sfoglia la miglior rassegna stampa rossonera: Milan7.it/rs