Evoluzione tattica con l'arrivo di Abraham? Le parole di Fonseca rimangiate per sistemare attacco e centrocampo?
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L'ipotesi di uno scambio tra Saelemaekers e Tammy Abraham tra Milan e Roma ha destato non poche discussioni sia tra gli addetti ai lavori sia tra i tifosi. Da un punto di vista finanziario, l'operazione sembra essere conveniente per il Milan, che potrebbe ottenere una significativa plusvalenza dalla cessione del belga. Tuttavia, è sul piano tecnico che l'affare solleva più di qualche interrogativo. Pur riconoscendo in Abraham un attaccante di spessore e già rodato nel campionato italiano, resta da capire come il suo arrivo possa integrarsi con la presenza di Jovic, che nonostante le voci di una possibile partenza, rimane ancora nella rosa rossonera.
L'aggiunta di Abraham, infatti, crea un'affollata concorrenza nel ruolo di centravanti, con il rischio di perdere un jolly come Saelemaekers, giocatore capace di offrire soluzioni tattiche diverse e di garantire un prezioso apporto anche in fase difensiva. Le caratteristiche uniche del belga, la sua duttilità e la capacità di coprire più ruoli lungo la fascia destra, lo rendevano un'opzione preziosa, soprattutto in situazioni di gioco in cui è necessario rinforzare il presidio difensivo senza rinunciare alla spinta offensiva. La sua cessione, dunque, potrebbe privare il Milan di una carta importante da giocare nel corso della partita, specialmente contro avversari più attrezzati.
Ma l'arrivo di Abraham non è l'unica mossa che testimonia un cambio di rotta nella strategia del Milan. L'interesse per Adrien Rabiot, centrocampista francese ex Juventus, è un chiaro segnale di come la dirigenza rossonera abbia riconosciuto la necessità di rinforzare il centrocampo, soprattutto dopo la deludente prestazione contro il Parma. La sconfitta ha messo in luce alcune lacune strutturali nella mediana, dove il recupero del 4-3-3 sembra essere diventato un imperativo per migliorare la fase difensiva e garantire un equilibrio tattico più solido. Rabiot, con la sua esperienza e le sue qualità, potrebbe rappresentare quella pedina in grado di dare maggior consistenza al reparto, elevando il livello complessivo della squadra.
Con l'aggiunta di Rabiot, il centrocampo del Milan potrebbe competere alla pari con quelli di Juventus e Inter, due squadre che hanno sempre fatto della solidità in mezzo al campo uno dei loro punti di forza. Un trio composto da Fofana, Reijnders e Rabiot offrirebbe una combinazione ideale di fisicità, tecnica e dinamismo, capaci di garantire copertura alla difesa e, al contempo, di supportare efficacemente l'attacco. Tuttavia, l'eventuale partenza di Bennacer, attratto dalle sirene del calcio arabo, rappresenterebbe una perdita significativa. L'algerino, con la sua intelligenza tattica e la sua capacità di gestire i tempi di gioco, è stato uno dei pilastri del centrocampo milanista nelle ultime stagioni. Se davvero dovesse lasciare Milano, il Milan perderebbe un elemento chiave, la cui assenza potrebbe farsi sentire soprattutto nelle partite più importanti.
Infine, non va sottovalutato l'impatto delle cessioni di Saelemaekers e Adli, due giocatori che hanno continuato ad allenarsi con professionalità fino all'ultimo istante prima di lasciare Milano. Entrambi rappresentavano alternative valide in una rosa che, pur arricchita dagli ultimi acquisti, potrebbe ritrovarsi a corto di soluzioni in caso di infortuni o cali di forma. La loro partenza, quindi, non può essere considerata solo un'operazione di mercato, ma deve essere valutata anche alla luce delle esigenze tattiche e strategiche della squadra.
In conclusione, il Milan sembra aver intrapreso una strada volta a rafforzare la rosa con innesti di qualità, ma che al contempo comporta rischi non trascurabili. La capacità di integrare i nuovi arrivi, come Abraham e Rabiot, senza perdere l'equilibrio di squadra, sarà la chiave per determinare il successo o meno di questa campagna di rafforzamento. La gestione del gruppo e la capacità di mantenere alta la competitività interna saranno fondamentali per affrontare al meglio una stagione che si preannuncia ricca di sfide.
