Cambiate squadra, siete sempre in tempo! Certi tifosi sono arrivati ad invidiare la disonestà

26/05/2023

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Centottanta minuti alla fine, pochi metri al traguardo, manca l’ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo che per molto è il minino, ma che riteniamo non sia corretto ritenerlo scontato. Ci capita di navigare sui social, un mondo parallelo in cui il pensiero è “drogato” da chi si crede esperto in materia e disposto a seguire tesi illogiche per aver un like in più.
Per nostra fortuna viviamo San Siro, una benedizione, l’espressione del milanismo più puro. Lì, squadra e mister vengono sempre incitati, anche nei momenti difficili, e ce ne sono stati. È incredibile come il mondo reale sia l’opposto di quello virtuale; sarà anche l’era di chatGPT, dell’AI, poi cerchi di interagire sul web e ti ritrovi laureati in fancazzismo che provano a spiegarti come bisognerebbe amministrare l’AC Milan. Ed è un attimo imbattersi e discutere con terrapiattisti, fan di Red Ronnie e invidiosi del modus operandi “Zhanghiano” del più debiti più vinci.
Tra l’altro insistere su questo tasto, dopo che negli ultimi due anni la serie A è stata vinta da due squadre che hanno intrapreso la via della sostenibilità, ci sorprende. Forse è la mentalità italica che porta all’isteria quando per un anno non si vincono trofei, arrivando addirittura ad invidiare un modello che in un paese onesto avrebbe portato al fallimento di diverse società.
Quando una società perde periodicamente 150 milioni l’anno, poco dipende la crisi del Covid, scusa puerile per nascondere una gestione assurda dei costi. Ma in questi giorni fosse solo questa la polemica tirata in piedi dai soliti tifosotti da tastiera, saremmo meno confusi. Non potevano mancare quelli dispiaciuti della penalizzazione comminata alla banda bassotti di Torino.
Tenendo conto che il Milan, ad oggi, non ha conquistato nessun piazzamento Champions, che dovrà invece sudarsi sul campo, c’è chi grida già alla vergogna. Quindi, semmai dovessimo arrivare quarti, dovremmo vergognarci di come ci siamo arrivati, questo il pensiero partorito dalla genialità di alcuni soggetti. Ecco, è qui che vengono smascherati tutti, simpatizzanti rossoneri e no. C’è chi sogna che Pioli senza Champions possa esser esonerato, chi crede che senza qualificazione Massara e Maldini vengano allontanati, c’è chi gode se il Milan va non raggiunge obiettivi rispettosi.
Praticamente oggi sembra che raggirare le regole è un plus per una società, vincere ad ogni costo, praticamente tutto quello che non siamo mai stati. Le patenti di tifo non sono nelle nostre corde, ma almeno per ritenersi Casciavit, si studi prima la storia del Milan. Fortuna che la società, essendo seria, non segue le litanie del disagio dilagante sulla rete. D’altronde facendo il contrario del pensiero libero abbiamo raggiunto risultati egregi, speriamo si continui su questa linea. Invitiamo molti a cambiare squadra, nessuno è obbligato per tifare i nostri colori, c’è la possibilità di scorciatoie, neanche a pagamento. Non meravigliatevi se poi vi chiamano ladri, se anche all’estero venite visti come fuorilegge.
Tornando alle cose serie, il piazzamento finale incanalerà la nostra campagna acquisti. I ruoli su cui investire sono conosciuti dall’area tecnica, con alcuni nomi che già sono usciti sui quotidiani. Siamo consapevoli che, come dice Pioli, questa stagione ci servirà da insegnamento, gareggiare su due competizioni era una cosa nuova per noi e l’abbiamo pagata a caro prezzo. La mancanza di esperienza internazionale e la gestione delle forze psico-fisiche hanno giocato un ruolo determinante sull’andamento in campionato. Potrebbe verificarsi un certo via vai questa estate tra cessioni, giocatori non riscattati e partenze, forse una quindicina tra arrivi e partenti. L’importante è alzare il livello generale e immettere un paio di profili di livello.
Come sempre non saranno solo i soldi a far la differenza, ma le scelte. Il centravanti è il nome su cui tutti si aspettano il grande nome, credo che per disponibilità economica ed occasioni, sarà il tassello più difficile da immettere nel nostro scacchiere. È
anche vero che dopo la scorsa campagna acquisti, non possiamo permetterci altri errori. Chiaramente, vendendo lo spaesato ragazzino belga, si aprirebbe altri scenari, ma qui dipende da quanto coraggio e visione avrà la nostra società.
Nel frattempo, concentrati sul campo, nulla è scontato.
FVCR

YouRedBlack


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