Un gioco importante, che richiede di essere al top La squadra di Pioli gioca un calcio moderno, ma...

16/09/2022

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Il Milan di Stefano Pioli, a detta di tutti, mostra un gioco molto interessante, probabilmente il migliore della serie A.
Un gioco che prevede principi molto concreti: palla avanti, palla indietro, incroci tra giocatori, conquista degli spazi e giocare spesso uomo contro uomo.
Il Milan ha quindi una serie di meccanismi perfettamente oliati che sfruttano le varie possibilità che si creano durante la partita, attraverso un ritmo molto intenso.
Se si riguardano le partite come il derby o la gara contro la Dinamo Zagrabria si nota un ritmo significativamente superiore alla media, fatto di corsa degli uomini e della palla, che si concretizza in azioni da gol che poi vanno in porto a seconda delle capacità dei rossoneri e degli avversari.
Il Milan di Pioli ha anche dei sottoprincipi importanti: centrocampisti che scalano e si proiettano negli spazi, catene laterali che lavorano anche guardando al centro, punta che si sposta ai lati, viene incontro e occupa l'area a seconda delle esigenze, appoggi laterali aperti per avere maggiori opzioni.
Ma per applicare questi principi e sottoprincipi è necessario che dal punto di vista psicofisico la squadra stia bene.
Nel momento in cui vengono a meno alcuni titolari, il Milan fatica a far fluire le azioni in maniera consistente, come la gara di Reggio Emilia, perché il ritmo di gara non è all'altezza.
Per giocare, il Milan quindi richiede una presenza in campo significativamente fisica, spostarsi e cercare gli spazi con continuità, nonché grande sacrificio in fase di copertura.
I nuovi innesti per il momento faticano a trovare spazio, chi per problemi fisici chi per un ritardo di preparazione, ma è chiaro che il Milan ha bisogno di tutti i componenti della squadra, sarà un lavoro lungo, che certamente non spaventa Stefano Pioli, ma questo è un campionato particolare, formato da due parti distinte.
Fiducia nei principi significa avere qualche certezza, che per altro è suffragata dai risultati dalla ripresa dopo il lockdown in poi.
Le statistiche non dicono tutto, ma dicono molto.



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