L'occasione della vita I giocatori devono esser consapevoli della posta in gioco
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Un giocatore dell’NBA, Jo Morant, uno che diventerà una prossima stella, ha descritto le partite dei play off così: “se non sei caricato a mille da queste gare, non lo sarai mai”.
Ha ragione.
Se i giocatori del Milan ha hanno la possibilità di vincere uno scudetto non entrano in campo con gli “occhi della tigre”, che cosa mai potrebbe motivarli?
Abbiamo la chance di agguantare uno scudetto, cosa che a parte Maignan e Ibrahimovic (Bennacer con la Nazionale), nessuno ha mai vinto, e che cosa serve in più come motivazione?
Difficile a dirsi.
Certo il lavoro di Pioli, con l’ottima spalla dello svedese, non è facile. Ma motivare un branco di ragazzini con poca esperienza nessuna di vittoria non pare così semplice.
Abbiamo ancora negli occhi e nella mente le partite contro l’Inter e la Lazio in cui abbiamo subito gol subito dopo pochi minuti di gioco.
Disattenzione, certo, ma soprattutto mancanza di concentrazione.
Se non sei “focused” come dicono gli anglosassoni, paghi dazio e poi devi rincorrere.
Comprendiamo che molti ragazzi non abbiano mai realmente lottato per una vittoria in un campionato o un trofeo. Ma devono fare il salto di qualità.
Abbiamo davanti tre partite fino alla fine. Tre gare da affrontare come se non ci fosse un domani. Sapendo di essere più forti e, soprattutto di non mollare mai.
Nelle ultime gare la vittoria è arrivata negli ultimi minuti, all’ultimo respiro o quasi. Ci vuole pazienza e determinazione.
Dobbiamo fare in modo che questo non accada, magari con una maggior attenzione fin dall’inizio.
A Verona sarà dura, anzi, durissima visto la storia.
I giocatori devono esser motivati dentro sé stessi. Se non capiscono l’importanza della posta in gioco, è difficile spiegargliela.
Noi siamo confidenti che credano nell’impresa.