Il peso della pressione Saper gestire il momento per arrivare in fondo a questo campionato

06/05/2022

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In certi momenti della stagione la gestione della pressione diviene più complicata rispetto alla disputa delle partite perché le emozioni prevalgono sull’equilibrio e sul senso della ragione.
Alcuni palloni iniziano a pesare, finanche a scottare come perle baciate dal sole.
La testa e le gambe, sotto pressione, non sono le stesse di quando invece si gioca senza fare calcoli.
Certe dinamiche abbracciano anche i giocatori più esperti che, tuttavia, avendo già vissuto certi momenti, sanno come stemperare determinati picchi di tensione. L'onere della vittoria finisce per essere come il piombo in termini di peso specifico.
Questo Milan, da sempre outsider per tutta la stagione, avverte molto la condizione di squadra favorita perché i giocatori di grande personalità che hanno già vinto sono pochi e i talenti più grandi di questa squadra rendono di più quando il cervello e le gambe sono liberi.
Emblematico in tal senso il momento del gol di Rafael Leao contro la Fiorentina domenica scorsa. Il giocatore portoghese non sembrava avere nemmeno la forza di esultare. La pressione, d’altronde, scarica le energie mentali in maniera esagerata. Mancano sette punti per raggiungere quello che non sarebbe soltanto un grandissimo obiettivo ma che rappresenterebbe, senza ombra di dubbio, una vera e propria apoteosi. Il piccolo vantaggio numerico che il Milan mantiene in classifica viene ben compensato da un calendario diverso rispetto alla contendente nerazzurra (in salita quello rossonero, più semplice quello dell'Inter).


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Il Milan comunque è lì e non vuole pensare di essere passivo o rinunciatario. In questo senso, assistere alle giustificazioni e ai distinguo di chi, in estate, ci quotava al massimo per la qualificazione in Europa League, è quasi pittoresco.
Ci aspettano, però, tre settimane di tensione e di ansia. Lo sappiamo e ne siamo perfettamente consci. Il Milan di oggi, per adesso, ci ha resi orgogliosi di ciò che siamo. Adesso manca soltanto quel qualcosa che preferiamo non nominare ma che, nel nostro cuore, sentiamo di meritare più di tutti.
Per arrivare in fondo il Milan deve essere bravo nella gestione del momento. Si deve estraniare, deve ammortizzare le pressioni e le ansie. La squadra rossonera deve saper essere presente a sé stessa, rimanere concentrata senza esasperare le giornate di attesa. Bisogna essere carichi dal punto di vista nervoso, senza eccessi non giustificati.
La strada per la gloria è impervia. Intraprenderla è un viaggio dentro sé stessi da compiere con animo libero.

Capitan Uncino



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