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Riuscirà prima o poi il povero Pioli ad avere tutti i giocatori della rosa disponibili? Fino ad ora questo non è mai accaduto. E contro l’Inter la saga prosegue.
Giocheremo senza il portiere titolare e senza i terzini sinistri in rosa. Theo Hernandez perchè sciaguratamente espulso da Mariani a Roma, Ballo-Tourè perché acciaccato.
A Saelemaekers toccherà l’ennesima spremitura di energie, visto che tutti i suoi possibili sostituti sono infortunati (Castillejo e Messias) o reduci da operazioni chirurgiche e fuori forma (Florenzi).
Diaz è appena rientrato dal Covid, Rebic è ancora dolorante e si allena a parte. Giroud e Ibrahimovic, per quanto facciano bene – parliamo di campioni - sono ancora lontani dal top della forma.
A centrocampo Kessie sta recuperando e va centellinato. Contro il Porto è partito dalla panchina. Ma questo porta a sfiancare Tonali che, pur cresciuto in modo impressionante, ha bisogno di rifiatare.
Contro l’Inter sarà gara dura, e il Milan ha finora dimostrato che in campionato può giocarsela con chiunque, battendo tutti tranne la Juventus, con cui ha pareggiato a Torino.
Però alla lunga le assenze pesano, se poi a giocare sono quasi sempre gli stessi, almeno in alcuni ruoli.
Però se siamo dove siamo è grazie alla mentalità che il buon Pioli ha dato alla squadra. Non molliamo mai e restiamo concentrati fino alla fine. Solo così abbiamo portato a casa partite che fino allo scorso campionato avremmo perso o al massimo pareggiato. E che quasi ci portano a battere il Porto dopo un primo tempo inguardabile.
Però, affrontare le gare in perenne emergenza o quasi, se da un lato cementa il gruppo, dall’altro porta ad un dispendio enorme di energie. E questo potrebbe presentare il conto più avanti.
Domenica comunque sarà divertente vedere Leao contro i macchinosi difensori nerazzurri. Che comunque dovranno fare i conti con il totem Ibra, uno che non arretra di certo di fronte alle difficoltà.
Come il Milan di Pioli.