Quella musichetta che mancava da troppo tempo Tranquilli, il cammino è appena iniziato

17/09/2021

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Da quando tempo aspettavamo di rivivere certe emozioni, avvolti in quell’atmosfera magica che solo la Champions può regalarti? Tanto, troppo tempo per un club storico come il nostro. Sette anni di inferno, dove il diavolo dovrebbe trovarsi a proprio agio, ma non in questo caso.
In sette anni in cui è successo di tutto e di più, un periodo che abbiamo perso e mai nessuno ci darà indietro. Un lasso di tempo che però ci ha un po' forgiato, tolto quello “snobismo” dovuto alle innumerevoli cavalcate europee berlusconiane. Quella regolarità al successo, all’esser sulla cresta dell’onda, che diciamolo francamente, aveva quasi reso meno gustosa la singola impresa.
Oggi invece dopo tutti questi giorni, anche una brutta prestazione ad Anfield ci vede sorridere, ci è bastato pregustare una serata del genere per renderci soddisfatti.
Partiamo dal presupposto che giocare ad Anfield contro questo Liverpool è arduo per qualsiasi squadra del mondo, figuriamoci per noi che ci presentavamo con sei debuttanti. Il Liverpool quando è in formato “Coppa” è difficile da arginare, basta ricordare quando qualche anno fa ribaltò un 3-0 subito al Camp Nou contro il Barcellona di Messi.
Il gap tecnico e d’esperienza tra le due squadre è evidente, aggiungiamoci quello mentale, ingigantito da uno stadio talmente caloroso che ti spinge oltre ogni limite.
Analizzato questo, il Milan mercoledì sera ha fatto una brutta gara, completamente surclassato dall’avversario sia fisicamente che tecnicamente. Impressionante che la stessa squadra che aveva strapazzato la Lazio, sembrava inerme contro il ritmo inglese. Pur avendo noi uno stampo di gioco che si avvicina molto a quello europeo, avevamo delle marce in meno rispetto ai britannici.
L’altro aspetto predominante della sconfitta, è stato l’approccio psicologico. La pressione di un palcoscenico del genere ha fatto venire la “gambettina” a molti. Squadra contratta dall’inizio che ha commesso errore grossolani sul piano tecnico, ma non dovuti alle qualità dei giocatori, ma proprio alla paura di sbagliare al debutto europeo. Quell’ansia che blocco anche il gesto più elementare.
Appena scrollata di dosso un po' di tensione in contemporanea all’atteggiamento meno aggressivo degli inglesi, che pensavano di controllare la gara tranquillamente, due squilli con giocate pregiate dal punto di vista tecnico, ci hanno portato addirittura davanti.
Dopo averne viste di cotte e crude nella nostra area per tutto il primo tempo, ci si è ritrovati avanti ad Anfield all’intervallo. Che bellezza è questo sport!
Il secondo tempo sappiamo tutti come è andato, un gol a freddo all’inizio ci ha tagliato le gambe, ed il terzo gol era solo una questione di tempo.
Se da una parte il Milan esce con zero punti ed una brutta prestazione, dall’altra non possiamo rimanere con gli occhi chiusi, perché dobbiamo far partire il tutto da quel Milan-Genoa pre lockdown di 18 mesi fa circa. Squadra in crisi di risultati, società che sembrava sgretolarsi con Gazidis unico presente allo stadio dopo aver licenziato in tronco Boban. Lì è nato il nuovo Milan, questa nuova creatura, forgiata ad immagine “Elliottiana”, lasciateci passare il termine.
Cosa eravamo e cosa siamo, in diciotto mesi si è quasi capovolto tutto.
Da quel momento è partito il nostro cammino, una strada ancora lunga da percorrere, perché prima poi giocheremo alla pari anche le gare europee. La crescita sarà graduale come progettato da questa proprietà che non ama gli allunghi azzardati e momentanei ma vuole costruire qualcosa di solido e duraturo, anche se richiederà diverso tempo.
Le parole di Maldini prima della gara ci inorgogliscono, certo che se alla fine il figlio Daniel avesse firmato il 3-3, sarebbe stata l’apoteosi, qualcosa su cui scrivere opere cinematografiche. Ma onestamente sarebbe stato troppo visto quello successo in campo.
A volte una sconfitta può servire più di una vittoria. Siamo felici di esser tornati, ma c’è tanto lavoro da fare per non sfigurare e tornare ad essere una squadra a cui tutti guardano con timore reverenziale anche in campo europeo.
FVCR

YouRedBlack


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