Quale Bakayoko è tornato? A Napoli con Gattuso non ha brillato. Tornerà quello di tre anni fa?
03/09/2021
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Era il campionato 2018-19 quando Tiémoué Bakayoko arrivò al Milan. Era il Milan di Gattuso e Biglia, che sfiorò la qualificazione della Champions League, sfumata nel secondo tempo dell’ultima di campionato.
Era in prestito dal Chelsea, con un riscatto a 35 milioni, e il Milan lo lascò andare. Eppure, dopo un inizio difficile, in cui non riusciva a trovare una posizione in campo, piano piano diventò un trascinatore di quella squadra. Forza fisica, senso tattico e tanti palloni recuperati, lo fecero diventare un titolare inamovibile.
Finì al Monaco e lo scorso campionato riabbracciò Gattuso nel frattempo insediato sulla panchina del Napoli. Ma sotto il Vesuvio il suo rendimento non fu quasi mai all’altezza dell’ultimo periodo in rossonero.
Massara e Maldini hanno visto la possibilità di riportarlo, sempre in prestito (questa volta biennale) a Milanello, e non si sono fatti scappare l’occasione.
Se c’è un allenatore (con il suo vice virtuale Ibra) che può farlo ritornare il giocatore straripante fisicamente è proprio Pioli. E’ stato proprio il tecnico l’artefice della crescita esponenziale di Kessie che, grazie ad un grande lavoro e tanta pazienza, da giocatore istintivo e un po’ anarchico è diventato il centrocampista totale che ha dominato lo scorso campionato.
Bakayoko può diventare il perfetto alter ego dell’ivoriano, grazie al suo fisico (189 cm) e alle sue capacità di posizionamento.
E’ nel pieno della maturità, visto che è un 94, e può dare molto al Milan. Peraltro, la sua esperienza internazionale potrà esser di grande aiuto in Champions League, dove andremo ad incrociare squadre tecniche ma anche molto fisiche.
Se riuscisse a ritrovare le giuste motivazioni, sarebbe un grande innesto in una rosa che in quest’ultimo mercato è diventata molto più competitiva, anche se non sono arrivati veri big.
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