Ripartiamo da Ibra (ma con buon senso) A ottobre farà 40 anni. Quante partite potrà giocare quest’anno?
09/07/2021
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Ibra non si discute, si ama. Lo svedese è il giocatore che (insieme a Kjaer) ha più contribuito a trasformare un gruppo di ragazzi sbandati e senza guida in una poderosa macchina da risultati e gol. Un cambio di mentalità che solo uno con la sua durezza mentale poteva portare.
Detto questo, ci lasciamo alle spalle una stagione iniziata fantasticamente – siamo stati in testa alla classifica fino a gennaio – e conclusa con una sorta di roulette russa all’ultima giornata, in cui abbiamo portato a casa un meritato secondo posto.
Tra agosto 2020 e maggio 2021, tra covid, infortuni e squalifiche, Ibra ha disputato solo 27 gare, segnando 17 gol e con tanti assist. Parliamo circa della metà delle gare disponibili. Questo significa che puntar tutto l’attacco su un giocatore che a ottobre compirà 40 anni è a dir poco un azzardo.
Certo, il totem è unico. E’ già stato dato per finito molte volte ed è sempre risorto. Però gli anni passano anche per lui, pur rimando insostituibile.
C’è l’idea – da tempo espressa e pare in dirittura adi arrivo – di far arrivare lo svincolato Giraud dall’Arsenal. Grande forza, ottima tecnica e a parametro zero. Perfetto se anche lui non veleggiasse verso i 34 anni. Vero che è ancora nazionale francese, ma non si può certo definire un giocatore su cui costruire un progetto.
In molti vorrebbero che ai due vecchietti venisse affiancato un giovane affamato, uno che abbia voglia di partire dalla panchina e dimostrare il suo valore. Uno con il fuoco dentro che brucerebbe erba e avversari. In pratica, il contrario di Leao.
Crediamo che questa ipotesi sia più che di buon senso. Abbiamo giocato troppe partite senza attaccanti veri, e non sempre ci è andata bene. Anzi.
E vista l’età di Ibra e di Giraud, uno sano, giovane e con voglia di imparare ci vorrebbe proprio.
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