Ibra, Giroud e poi? Anche se arrivasse l’attaccante francese non basterebbe

11/06/2021

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Il Milan sembra concentrato sulla possibilità di portare il francese Giroud in rossonero. Buona mossa, se possibile e a prezzo ragionevole. Il francese è ancora nazionale e ha dimostrato di farsi sempre trovare pronto nelle poche volte che il mister del Chelsea l’ha chiamato in causa.
Peraltro, la sua esperienza sarebbe fondamentale in vista della Champions League, dove ha sempre dimostrato di saper fare la sua parte.
Il problema è che ha 34 anni e Ibra va per i 40. E’ possibile pensare ad un attacco basato solo su loro due? La logica direbbe di no.
Ibra ormai tra infortuni e squalifiche – per quanto non si risparmi – ha nelle gambe un numero limitato di gare. Diciamo 20-25 in una stagione. Giroud ha anche lui un chilometraggio elevato e, per quanto ancora più o meno integro, potrebbe esser più utile partendo dalla panchina, magari proprio in sostituzione dello svedese che va ovviamente gestito. Ma se partisse da inizio gara, chi entrerebbe al suo posto?
Al Milan mancherebbe quindi sempre una prima punta più giovane (e sana) su cui fare affidamento.
Chiaro che l’ideale sarebbe un Vhlaovic, profilo che corrisponde agli standard Elliott: giovane, talentuoso e di prospettiva. Oltre che con uno stipendio ragionevole (per ora).
Si potrebbe puntare anche su Belotti, che è all’ultimo anno di contratto e il cui cartellino non dovrebbe costare una fortuna.
Oppure su Raspadori, che però sembra un azzardo, visto che ha fatto bene solo 3 mesi ma non ha alcuna esperienza internazionale né di grandi squadre. Ma Il Sassuolo è boutique cara ed è poco propenso a fare affari col Milan.
Probabile che Maldini e Massara guarderanno all’estero, magari alla solita Francia, per trovare qualcuno.
Certo, arrivasse Giraud, la presenza dei due vecchietti è parecchio ingombrante e chiunque verrà avrà una vita non certo facile. Anche perché nessuno dei due sembrerebbe disposto a veder molte partite dalla panchina.
Però, proprio perché le gare saranno comunque tante e il Milan tenterà sicuramente di far bene in Europa (anche per motivi di fatturato), avere un terzo centravanti affidabile – anche se di prospettiva – darebbe una certa tranquillità.
Cosa che con Leao in quel ruolo non abbiamo di certo.



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