Aggrappati alla speranza Ufficio Complicazioni Affari Semplici: citofonare a Milanello

21/05/2021

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Ed anche quest’anno siamo arrivati alla fine di questo campionato, felici o arrabbiati non è dato sapersi, almeno fino alle 22.45 circa di domenica sera.
Al giro di boa eravamo primi, adesso c’è la seria possibilità di finire quinti, fuori dall’Europa che conta, importante per gli introiti più che per il blasone di una competizione delegittimata dalla stessa Uefa.
Se il Milan fosse un ufficio, non c’è ombra di dubbio che sarebbe l’Ufficio delle Complicazioni Affari Semplici. Sì, perché il ruolino di marcia casalingo è stato penoso e lo pagheremo a caro prezzo.
Con il Cagliari è venuta fuori tutta l’inesperienza di una combriccola di ragazzini schiacciati dalla pressione del traguardo quasi raggiunto. Un vero peccato, perché al di là del tifo, siamo fermamente convinti che quest’anno il Milan meriterebbe la Champions senza discussioni.
Domenica si andrà a Bergamo dove tutto iniziò nel dicembre 2019, quelle cinque sberle e Gasperini che saltellava irrispettosamente davanti l’avversario. Se c’era una cosa che non dovevamo fare, era proprio giocarci la qualificazione all’ultima giornata con la squadra più in forma del campionato, che potrebbe con una vittoria raggiungere un piazzamento storico, quasi leggendario.
Molti dicono che si chiuderà il cerchio, non è detto però che si chiuda in maniera positiva, potrebbe anche sancire la fine dell’esperienza di Pioli sulla nostra panchina. Il Mister domenica ha da una bella mano per non vincere la gara con cambi a dir poco assurdi.
Non siamo ingrati perché comunque il lavoro dell’allenatore è stato encomiabile in mezzo a mille difficoltà, ma sotto pressione anche lui perde un po' di lucidità.
L’Atalanta viene dalla sconfitta in coppa Italia, e vorrà riscattarsi sicuramente. E’ una squadra che in questo momento fisicamente è al top e attua un gioco ormai collaudato. Che si faccia l’ennesima impresa, è arduo, però aggrappiamoci alla speranza che è l’ultima che puoi mollare.
Senza coppa dalle grandi orecchie, sarebbe un bel tonfo, forse non proprio un fallimento ma poco ci manca. Inutile inalberarsi per le parole di Pioli a fine gara, non poteva mettere altra pressione addosso alla squadra.
La delusione nasce dalla posizione a gennaio, ma non possiamo nemmeno dimenticare dove si pensava potesse arrivare questa squadra ad inizio anno, quando chiunque si sarebbe fatto le risate se ci avesse messo tra le favorite. Inutile sperare su capitomboli delle competitor, abbiamo visto come vengono “apparecchiate” dai vertici arbitrali certe gare.
Il Milan deve far il suo, che non è poco, ma se vuole quel piazzamento, deve conquistarselo sul campo e chiedendo nulla a nessuno. Non credo ci voglia chissà che preparazione e discorsi strappa lacrime per caricare la squadra. “Entrate in campo e conquistatevela, altrimenti ce la guarderemo insieme alla TV la prossima Champions”. Questo magari non tutti, visto che alcuni con la coda fra le gambe andranno verso altri lidi più remunerativi.
Esempio lampante il numero 10 che domenica pascolava in mezzo al campo e continua a chiedere cifre esose per un rinnovo, dove lui stesso dovrebbe accendere un cero in qualche santuario per quello che gli sta offrendo il Milan. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da uno che a 28 anni sta discutendo il suo futuro calcistico con una squadra di Dubai che lo riempirebbe d’oro?
Sull’esito di domenica fate bene ad esser preoccupati, noi siamo terrorizzati, ma su questi mezzi giocatori che vogliono ingaggi da nababbi con a curriculum un quinto posto come apice, non fatevi prendere dall’ansia. Al contrario, sarebbe preoccupante rimpiangere certa gente.
FVCR

YouRedBlack


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