Inferno o paradiso? Per una volta il diavolo deve puntare al secondo

07/05/2021

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Se chiedete ad un milanista cos’è per lui Juve-Milan, potete scommetterci che vi risponderà: “Manchester!”. Come dimenticare quella splendida finale giocata in campo neutro e senza terne arbitrali italiche. Mai come in quella partita non ci si sentiva dubbiosi sul trattamento delle giacchette nere.
E’ vero che adesso c’è il VAR, ma dopo Orsato a Roma, anche questa nuova tecnologia ci sembra una presa in giro e facilmente raggirabile. Non so voi, ma noi quando ripensiamo a queste sfide, ricordiamo tutti i torti subiti e poco delle gare giocate.
Domenica c’è in palio tanto, meglio dire tutto. Eppure non c’è nessun trofeo in gioco, ma una fondamentale qualificazione alla prossima Champions League, con conseguenti introiti, che poi sono l’unica cosa che conta oggigiorno. Una coppa in cui ormai le italiane sono solo comparse di una competizione dominata dalle inglesi e da altri pochi ricchi club europei, alla faccia del “calcio del popolo”.
Lo stesso popolo che ieri in assemblea di Lega, ha pensato alla nuova formula della prossima Coppa Italia, a cui parteciperanno solo le squadre di A e B, tagliando così tutte le altre categorie di calcio professionistico. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il buon sammaritano De Zerbi di questa nuova concezione di calcio, non vediamo l’ora.
Tornando all’Europa, sarà curioso vedere come finirà la questione Superlega, visto che la UEFA vuole punire i secessionisti con multe pesanti, estromissioni, e possibili fustigazioni di piazza secondo alcuni pennivendoli. Siamo sicuri che ne vedremo delle belle se si andrà davanti al giudice, e probabilmente con la UEFA che dovrà chieder scusa e scucire diversi soldoni.
Detto questo, prendiamo atto delle dimissioni da parte di Scaroni come consigliere di Lega, evidentemente al Milan ancora non hanno capito che per vincere non bisogna lavorare bene solo sul campo. Una proprietà troppo americana legata ancora troppo ad una concezione di sport completamente diversa da quella europea.
Potremmo parlare della partita di domenica, ma insabbieremo il caso degli ultimi mesi, la telenovela quotidiana che di nome fa: rinnovo Donnarumma. Il “povero” Gigio ha pianto, almeno così scrivono i reporter che ogni giorno hanno news a riguardo. Che rimanga o vada, ormai non ci interessa più. Questa soap opera ci ha già disgustato abbastanza, un capitano del Milan non può esser così indegno, e forse nemmeno un giocatore senza gradi. Però siamo troppo curiosi di cosa frulla in quella testolina, cosa pensava, che i tifosi fossero contenti di come si sta comportando? In era Covid, un ventunenne rifiuta otto milioni netti all’anno.
Parlasse Gigio, non c’è da nascondersi, se deve mantenere famiglia ed arrivare a fine mese senza patemi, lo dica chiaramente. La gente comune capirà, visto che molti in questo anno hanno dovuto sacrificarsi ed ancora lo faranno in questo mondo che dovrà convivere con una vera crisi economica senza precedenti. Ma la finisca di passare per il povero ragazzo disperato perché non sa come mettere la firma sul contratto. La finisca di baciare il nostro stemma e di indossare la nostra fascia. Baresi o Totti sono esempi unici e grandi proprio per quello che hanno dimostrato dentro, ma ancor di più fuori dal campo. Saranno pure meno ricchi di Donnarumma, ma rimangono leggende che mai verranno dimenticate nei secoli dei secoli.


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Parleremmo pure della partita di domenica, ma come si fa a non parlare della festa scudetto dei nati dopo, con il coro più in voga riferito a Padre Pioli?
Dopo undici anni di figure barbine, arriva uno scudetto vinto, anche grazie ad un regolamento rimodellato apposta per loro, ed il loro primo pensiero è per l’allenatore di una squadra che probabilmente non arriverà nemmeno tra le prime quattro a fine anno. Beh, se questa non è ossessione, fate voi.
Potremmo concentrarci sulla gara di domenica sera, ma come non dire due parole sullo “Special One” che tornerà in Italia sedendo sulla panchina della Roma? Per la stampa sarà un luna park visto il livello del giornalismo italiano; per il campionato italiano, un altro allenatore capace di polemizzare invece di far il suo lavoro per cui viene remunerato. Certo è, che vedere una squadra come la Roma, piena di debiti, prendere un coach così costoso, dovrebbe far pensare i benpensanti sul “calcio del popolo”.
Ecco adesso è il momento giusto per iniziare a snocciolare numeri o amenità varie sul big match di domenica, ma come facciamo? Stanno facendo rivedere Milan-Juve di Manchester in TV, magari ci facessero un regalo del genere anche domenica, è da troppo tempo che non li battiamo a casa loro.
Ah, quanto daremmo per vedere i nostri presentarsi allo Stadium con gli stessi occhi con cui Sheva si preparava ad insaccare il rigore decisivo.
FVCR

YouRedBlack
 


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