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Daniele Orsato quest'anno, se le cose vanno come devono andare, se ne andrà in pensione.
Se ne andrà lasciando un pessimo ricordo, ossia un episodio che qualche giornalista ossequioso bolla come dubbio, ma che dubbio non è.
E non è la prima volta che il fischietto di Montecchio ci fa uno sgarbo in un finale di stagione, tale per cui rende problematico l'accesso alla Champions League.
Peraltro, come mai il direttore di gara non compare tra gli arbitri migliori e chiamati ad arbitrare gare delle semifinali di Champions, visto che non sono impegnate squadre italiane?
Chissà come mai!
Il bello è che per la seconda volta nella sua carriera, chiamato a decidere su falli "presunti" con decisioni a favore dei rossoneri, decide di negare l'intervento del VAR e di scegliere di complicarci volontariamente la vita.
Ripetiamo: volontariamente.
Se il VAR in un Genoa-Milan chiama il fischietto a vedere un "presunto" fallo su Piatek e discute animatamente con la sala per dire che quello che è un intervento sulla gamba non esiste, non c'è molto da dire. La scusante è la difesa delle proprie idee.
A Roma contro la Lazio invece la questione era decisamente differente, perché il secondo gol, per altro pregevole, era nato da un fallo al limite dell'area ai danni di Hakan Calhanoglu che non ha mai voluto vedere ma con le immagini, da qualsiasi angolazione, che parlano chiaro.
La cosa imbarazzante, per lui e per il calcio italiano, è stata l'attesa della comunicazione del VAR e nel momento in cui riceve il messaggio ha subito la tentazione di fischiare per il gol.
Qui viene palesemente fermato da Mazzoleni, che non è propriamente un arbitro storicamente a favore del Milan.
E il fischietto cosa fa? Scocciato, rimbrotta Mazzoleni e va verso lo schermo, appena vede l'immagine dice che è palla piena e si gira e fischia la rete.
Cos'è? Incapacità o malafede?
Trentalange aveva promesso che gli arbitri avrebbero parlato per spiegare le proprie decisioni.
Casualmente, il primo di questo corso "nuovo" è stato proprio Orsato.
Solo che qui è calato il silenzio.
E non solo da parte di Orsato, additato come un arbitro che ha commesso un errore grave da tutti i media, anche laziali.
Una vicenda incredibile, ma il problema vero è che si ripete.
Ma la pensione forse renderà giustizia.
Forse, perché il calcio italiano, come sistema, è capace di tutto.
O incapace di tutto.
Nel dubbio, Daniele Orsato compare tra le designazioni arbitrali della quindicesima giornata di serie A.
Ovviamente se mai avessimo avuto dei dubbi.
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