Per i rinnovi ci vuole buonsenso Con i bilanci di tutte le squadre in sofferenza i giocatori devono abbassare le pretese

12/03/2021

Sommario di questa settimana

Sfoglia, usa mouse e frecce

______

Ognuno giustamente fa i propri interessi. I giocatori vogliono contratti sempre più remunerativi, le società cercano di accaparrarsi i migliori per cercare di vincere nel proprio Paese e a livello internazionale.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera esplosione di costi di cartellini e di stipendi. Il Fair Play Finanziario poneva paletti più o meno rigidi alle follie (ma con un occhio cieco sulle spese di qualcuno), per evitare che le troppe spese divenissero insostenibili per le società. Ma questo non impediva alle big dei campionati inglese e spagnolo – più il solito PSG – si spendere e spandere.
Il COVID-19 ha rotto il giochino.
Senza introiti da stadio, e con molte aziende sponsor in difficoltà, improvvisamente il flusso di denaro in entrata si è bloccato, anzi, azzerato.
Non bastano certo i fatturati da broadcasting a rimpinguare le casse, e molte società si sono già mosse sulla rinegoziazione dei contratti per tentare di abbassare il monte ingaggi. Il rischio per molte è la bancarotta per debiti, visto che troppo frequentemente la voce stipendi arriva all’80-90% delle spese.
La politica di contenimento degli stipendi di Elliott si è mostrata, non certo per preveggenza, lungimirante. E il Milan è tra le poche società a non avere debiti bancari, cui in mancanza di entrate adeguate occorre far ricorso per pagare le spese vive.
In questo contesto, e guardando a casa nostra, il rinnovo dei giocatori diventa cruciale. Chiaro che i procuratori cercano di ottenere sostanziosi aumenti salariali per i propri assistiti. Ma occorre anche il buon senso di capire che non si può pretendere la luna.


Libro per veri tifosi rossoneri

2.99

Fino a che non si ristabilirà un flusso adeguato di cassa attraverso le partite con la presenza di spettatori, le società non possono certo permettersi di spendere le cifre folli che regolavano il mercato solo fino ad un anno fa.
Giusto che Raiola cerchi di spuntare un contrattone per Donnarumma, ma è altrettanto corretto che il Milan non vada a sbriciolare il bilancio per un solo giocatore, tenendo conto che a breve ci saranno da rifirmare anche altre pedine fondamentali, come Kessie e Romagnoli.
La stessa cosa vale per Calhanoglu o chiunque altro. Fare la fine dei cugini è un attimo. Il bilancio è quello che è e non potrà certo lievitare a breve, a meno di improbabili sponsorizzazioni monstre. Se andassimo in Champions League la musica cambierebbe, certo, ma non è che il fatturato raddoppia se le partite saranno a porte chiuse.
E’ ovvio che nessuno vorrebbe veder andar via a zero Gigio o Calha. I giocatori stessi vogliono rimanere. Ma l’errore alla base è essere arrivati a questo punto, in cui sono praticamente svincolati. Con un po’ di buon senso si può arrivare ad una soluzione che soddisfi tutti, se lo si vuole.




Se ti è piaciuto, condividilo!

Leggi il prossimo articolo
A Verona vince e convince il Milan



Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana

Leggi e sfoglia la miglior rassegna stampa rossonera: Milan7.it/rs