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Verona è uno di quei campi indigesti.
Ma questa è storia, perché il Milan di Pioli espugna il Bentegodi e torna a vincere e convincere.
Una partita gestita nonostante l'infermeria piena, condotta con grande determinazione.
Una squadra tosta, compatta, giovane e concreta, che riesce a cambiare posizioni e persino modulo ma che non si snatura.
Stefano Pioli prepara la gara probabilmente puntando sull'orgoglio dei ragazzi, per rispondere alla partita contro l'Udinese.
Saelaemakers e Castillejo sulle due fasce, Dalot a sinistra, Leao centrale, Krunic come rifinitore.
Una squadra che tiene bene il campo, che chiude gli spazi agli avversari, che lotta su ogni pallone.
Poi, la ciliegina sulla torta la mette Krunic, con una punizione meravigliosa.
Una gara mai stata in bilico, con un Milan a fare la gara, a "muovere la palla", a "farla girare" e a portare uomini in avanti e a chiudersi davanti all'area.
Un Milan operaio, una squadra che fisicamente sta bene e in cui ognuno è in grado di fare il proprio lavoro e dare una mano ai compagni.
Una squadra come il Milan di Pioli non poteva aver smarrito lo spirito del 2020 e probabilmente le tante assenze dei titolari ha aggiunto un po' di collante alla squadra.
Il gruppo c'è sempre stato, la condizione fisica forse non sempre, ma è tornata quella voglia di sorprendere e di fare bene che ha fatto gioire tante volte i tifosi rossoneri.