Giù le mani da Pioli Sono già partiti gli attacchi contro l’allenatore. Non ascoltiamoli

19/02/2021

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Sono bastate una serie di partite sotto tono da parte dei rossoneri e i media hanno cominciato ad attaccare Pioli.
Si è risentita da più parti la frase secondo cui il secondo anno di Pioli è sempre un disastro, che non è capace a sopportare la pressione via così.
Dopo mesi che i media si attaccavano a qualunque pretesto per sminuire le prestazioni della squadra, per creare dissapori nel gruppo e con la società, adesso che il Milan è stato sorpassato dai cugini in classifica, in molti non vedevano l’ora di vomitare rancori mai sopiti e rosicate mal digerite.
Tre sconfitte in 5 gare non sono certamente una cosa da far passare in scioltezza. Non tanto perché si è perso con Juventus e Atalanta, che ci può stare, ma perché la sconfitta con lo Spezia ha messo in luce che purtroppo abbiamo qualche problema e che gestirlo non sarà facile.
Specialmente in una decina di giorni con il doppio confronto con la Stella Rossa in Europa League e soprattutto con in mezzo un derby fondamentale.
Siamo appesantiti da un richiamo atletico doveroso ma forse un po’ troppo carico, e questo ci rende lenti e macchinosi. Non abbiamo in questo momento quella fluidità di movimenti e di corsa che aveva caratterizzato il gioco dei rossoneri per tutto il 2020.
Ma occorre dare atto a Pioli che ha dovuto giocare un’infinità di partite in emergenza, senza tantissimi giocatori infortunati o colpiti da Covid. Questo significa anche aver spremuto come limoni maturi quelli che erano disponibili, e che avevano bisogno di rigenerarsi.
Inoltre, chi rientra da un infortunio non è quasi mai in forma e con i 90 minuti nelle gambe. Pretendere oggi da Bannacer di esser quello di ottobre è da incompetenti e in malafede. Così come Rebic, che nonostante la voglia di spaccare il mondo, non può avere la brillantezza di quando è in forma.
Per chi poi si è fatto il Covid, anche se asintomatico, sappiamo che comunque ha uno strascico di stanchezza inusuale da cui ci si mette tempo ad uscirne. Calhanoglu a La Spezia era l’ombra di sé stesso schierato dal primo minuto. Contro il Bologna entrando dalla panchina ha potuto dosare meglio le forze.
Cosa sarebbe successo se al Picco l'allenatore non avesse schierato quelli che sono gli abituali titolari?
Poi è chiaro che Pioli può sbagliare. Contro i liguri non ha certamente preparato bene la partita e scelto i giocatori più adatti. Ma ci può stare. In questa fase soffriamo maledettamente le squadre che corrono e fanno pressing feroce: non abbiamo forza e reattività per contrastarle.
Ma la forma arriverà, le tossine verranno smaltite e rivedremo il solito Milan.
Lasciamo lavorare in pace Pioli. In fondo, fino a domenica sera in testa alla classifica c’era il Milan. E il campionato è ancora lungo.



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