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La storia è vecchia come il mondo ed è sempre noiosamente la stessa: quando la Juventus è in condizioni di necessità, l'aiutino arbitrale non tarda mai ad arrivare e a darle sostegno nelle sue rincorse in campionato.
Non ha fatto eccezione ovviamente Milan Juventus, nella cornice di un San Siro vuoto a causa delle restrizioni anti-COVID, in cui le intemerate dei dirigenti bianconeri si sono sentite in maniera particolarmente vibrante.
Nel primo tempo infatti, il gol del pareggio del Milan è arrivato dopo che qualche secondo prima, nella metàcampo rossonera, il direttore di gara Irrati ha lasciato correre su un contatto borderline fra Calhanoglu e Rabiot.
In certi casi si fischia fallo, in altri si lascia proseguire. In Europa per esempio, o meglio nelle competizioni europee, la linea arbitrale è molto più tollerante per quello che concerne le spallate rispetto al nostro campionato.
L'adozione di un provvedimento europeo ha "scandalizzato" la dirigenza juventina che, alla fine del primo tempo, non ha lesinato critiche e contestazioni al direttore di gara, in pieno stile Nedved (ormai un marchio di fabbrica della casa).
La Juventus, tuttavia, non aveva alcun titolo per protestare. Ogni arbitro infatti ha una linea di condotta molto precisa sui contatti: si può condividerla o meno, ma non se ne può fare un vero e proprio casus belli.
Le proteste juventine hanno prodotto comunque un risultato perché nella ripresa, sul punteggio di 2-1 in favore della squadra bianconera, il già ammonito Bentancur ha commesso un fallo in ritardo su Castillejo, fermando una ripartenza rossonera.
In quell'occasione Irrati ha lasciato proseguire l'azione, ma alla fine della stessa, clamorosamente, non ha estratto il secondo cartellino giallo all'indirizzo del giocatore uruguayano che, guarda caso, è stato subito dopo sostituito da Pirlo.
La gara non era ai titoli di coda. Mancavano ancora circa venti minuti, più almeno altri cinque minuti di recupero da lì alla fine della partita: il risultato era pertanto apertissimo, visto che la Juventus aveva un solo gol di vantaggio sul Milan.
C'erano quindi tutte le condizioni affinché potesse iniziare un'altra partita, completamente diversa rispetto al canovaccio equilibrato visto fino a quel momento sul campo, col Milan nella proposizione del suo gioco penalizzato dalle tantissime assenze.
La decisione di Irrati ha così inciso in maniera decisiva sulle sorti della partita, andando a creare un vantaggio alla Juventus ed un danno al Milan che, da un potenziale pareggio, avrebbe tratto enormi benefici in classifica.
Parlare di anormalità sarebbe comunque fuori luogo dato che ci troviamo semmai in una situazione completamente opposta; questo tipo di arbitraggi rappresentano infatti la normalità per la Real casa torinese che, quando si trova in difficoltà, ha sempre l’aiutino arbitrale dietro l’angolo.
D’altronde la storia ci dice che c’è un destino deputato a sanare certe vergogne, visto che l’ossessione juventina si chiama Champions League, competizione che la Juventus ha vinto soltanto 2 volte, a fronte di 36 scudetti. In questa sproporzione ci sono due dimensioni arbitrali diverse, quella nazionale (totalmente atipica) e quella internazionale in cui la Juventus fa fatica a trovare dimora.
Capitan Uncino
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